Con noi oggi Liliana D’angelo autrice de La luce dell’alba da pochi giorni nelle librerie, edito da Words edizioni.
eccoci a scambiare quattro chiacchiere tra amici.
Intanto chi è Liliana D’Angelo nel quotidiano?
Sono una donna impegnata nel lavoro e in famiglia, sempre a rincorrere il tempo che scappa via troppo in fretta. Che faccio nel tempo libero? Mi sento attratta dalla bellezza in tutte le sue forme perciò adoro viaggiare e scoprire le mille meraviglie che si nascondono dietro ogni angolo, mi piace ascoltare buona musica e guardare film di qualità, che mi diano forti emozioni. Di carattere sono tranquilla e piuttosto riservata, alla la folla e alla mondanità preferisco la quiete della mia casa, i momenti di solitudine, la compagnia del mio cane. E, naturalmente la lettura di un buon libro.
La tua esperienza come scrittrice prima di La luce dell’alba in cosa consiste?
Da quindici anni sono autrice di romanzi e racconti per adolescenti che vanno dal giallo all’avventura, dal fantasy alle problematiche adolescenziali, e che vengono letti soprattutto dagli alunni delle scuole medie durante l’ora dedicata alla narrativa, anche perché sono corredati da laboratori didattici. Partecipo spesso agli incontri con l’autore per lasciarmi intervistare e per visionare i tanti lavori che i ragazzi realizzano sotto la guida dei docenti, partendo proprio dagli spunti di riflessione presenti nei miei libri. E sono momenti per me indimenticabili.
Tornerai a scrivere per i più giovani?
Non vedo l’ora di tornare da loro con un’altra storia avvincente. Anzi, vi dirò che ne ho già in mente una.
L’approccio alla scrittura di un libro per ragazzi rispetto a quella di un romanzo storico è molto differente? Perchè?
Sì, è completamente diverso. Quando mi rivolgo a un target di lettori giovanissimo devo pormi tanti paletti, per non rischiare di urtare la loro sensibilità. Anche nell’affrontare tematiche delicate quali la violenza sui minori, l’incomunicabilità tra genitori e figli, oppure la droga, i problemi alimentari e così via, cerco sempre di guardare la realtà attraverso i loro occhi. Sento addosso un’enorme responsabilità, quella di educatrice, oltre che di narratrice. In un romanzo come La luce dell’alba, invece mi sono sentita completamente libera. Libera di usare una prosa più complessa, delle tecniche narrative più audaci e un intreccio complicato, certa che il lettore adulto possieda le capacità intuitive giuste per non lasciarsi fuorviare.
La luce dell’alba è ambientato in Italia nel periodo della Resistenza. Perchè questa scelta?
Il primo cinquantennio del secolo scorso, così denso di avvenimenti convulsi e troppo spesso disastrosi, ha sempre suscitato in me un grande desiderio di conoscenza e approfondimento, come del resto tante tappe drammatiche della Storia dell’uomo. Il periodo della Resistenza italiana, poi, mi ha sempre reso orgogliosa di appartenere a un popolo che nonostante tutti i suoi errori non si è arreso ed è stato capace di lottare fino allo stremo per riconquistare il bene più grande, la libertà. Ho perciò voluto dare voce a quella gente che tanto si è sacrificata senza cedere mai, condendo il tutto con una larga dose di passione, azione e mistero.
Liliana D’Angelo e le sue eroine
Emma o Lavinia: quale delle due si avvicina di più caratterialmente a Liliana?
Nessuna delle due, perché in genere tendo sempre a mettere una certa distanza tra me e i miei personaggi, e a interpretare davvero un ruolo diverso per ognuno di loro, a calarmi nella loro mente, a farmi cera nelle loro mani. Solo così alla fine risultano veri e vivi ai miei occhi.
Questo romanzo storico sarà seguito da altri storici?
Mi piace troppo questo genere di narrativa per abbandonarlo, quindi penso di sì. Anche se scrivere un romanzo storico presenta tutte le difficoltà che si possono immaginare, come l’enorme lavoro di preparazione e studio sull’epoca in cui si desidera ambientarlo. Lavoro che spesso risulta complicato per la ricerca delle fonti e a volte molto lungo, ma assolutamente necessario prima di approcciarsi alla stesura del testo. Però fa parte del gioco e mi piace.
Sogni per il 2021?
Finché avrò voglia di fare scorrere le dita sulla tastiera del mio pc non smetterò mai di inventare storie. Storie che sappiano scavare nel profondo dell’animo umano, che diano spessore ai personaggi e che abbiano una trama accattivante, che trascini il lettore pagina dopo pagina. È questo il mio sogno.
Grazie di cuore a Liliana D’Angelo. A presto con nuovi romanzi.