La primavera è il momento in cui la natura si risveglia, in cui sveste i manti grigi e cupi dell’inverno, per indossare colori di fiori e di sole. E in quale luogo la sua bellezza è più apparente se non in parchi e giardini?
I giardini spesso rispecchiano l’animo dei proprietari, o la loro indole. Possono essere principalmente di manto erboso, oppure ospitare alberi da frutto, o aiuole di fiori. Addirittura, chi è abbastanza abile e artistico, potrebbe persino essere in grado di far crescere e potare una siepe in forme originali, come degli animaletti, ad esempio. I fiori, poi, permettono davvero di sbizzarrirsi: piante perenni, stagionali, sgargianti, profumate, che attirano e nutrono le api, o i cui fiori, se colti e trattati correttamente, possono venire essiccati e diventare infusi, aromi o più semplicemente decorazioni – personalmente trovo irresistibile il fascino della lavanda essiccata.
Se, poi, in giardino c’è anche la possibilità di posizionare un tavolino, una sdraio, oppure un dondolo o un’amaca, allora ecco che subito si crea l’angolino perfetto per leggere all’aperto, soprattutto quando iniziano le belle giornate di sole.
Per i parchi il discorso è allo stesso tempo simile e differente. Mentre è vero che ci si può recare in un parco ad ammirare i fiori, è più frequente che si tratti di una minima parte del paesaggio (mentre ho visto giardini che sembravano prati fioriti). È sicuramente più frequente trovarvi dei percorsi per passeggiare, grandi alberi e aiuole curate. Ci si va per fare due passi, per prendere una boccata d’aria fuori di casa, e magari approfittarne per incorntrare amici o partner. Chissà, magari passeggiando di si potrebbe pure imbattere in qualche statua di personaggi letterari.
Ciò che li accomuna davvero è il loro essere spesso presenti in letteratura, da quella più classica a quella più contemporanea. Pensiamo a quanti titoli hanno uno di questi termini nel nome – Il giardino segreto di , oppure Il giardino degli incontri segreti di Lucinda Riley – quante storie d’amore sono iniziate per un fiore colto impropriamente – La Bella e la Bestia – o perchè la fanciulla cantava spensierata in giardino – Biancaneve. Per non parlare dei romanzi d’ambientazione regency, in cui le giovani nobildonne partecipano a passeggiate, incontri e gite, con lo scopo primario di far cadere un delicato fazzolettino proprio ai piedi di quel giovanotto.
Insomma, è innegabile che parchi e giardini abbiano da sempre un ruolo di primaria importanza quando si tratta di creare occasioni, oppure di rinforzare legami.
Giardini e parchi incontrano la letteratura: una proposta di lettura
Se ti potesse interessare approfondire l’argomento dei giardini e dei parchi all’interno della letteratura italiana, da scene classiche fino a testi più recenti, allora ti lascio un consiglio di lettura: Natura e arte nella letteratura italiana di Gino Tellini, pubblicato da Mondadori Education.
Ripercorrere le alterne vicende del giardino letterario in Italia significa tracciare il diagramma d’un mito che ha affascinato artisti e scrittori nel volgere dei secoli, ma al tempo stesso vuol dire riflettere sulla storia civile e culturale dei luoghi dove ha trovato attuazione quell’originale connubio di natura e arte che distingue lo speciale spazio del giardino. Il rapporto stretto tra la poesia e la natura che coinvolge l’interesse e le emozioni di tanti autori invita a riflettere sulla possibilità di leggere il paesaggio naturale al pari d’un componimento poetico.
Il viaggio proposto in questo libro muove dal Trecento e giunge al Novecento, attraverso la lettura di brani classici, da Petrarca a Montale, attraverso l’Umanesimo fiorentino e il Rinascimento ferrarese, fino alla poesia contemporanea. Per ogni protagonista è dato risalto ai testi antologizzati, in modo da non perdere di vista la dinamica legata al tema del giardino, che come un filo rosso si dipana nel correre del tempo. I testi sono annotati e commentati, con selezionata proposta di pagine critiche, da sole sufficienti a suggerire un fondamentale catalogo bibliografico.