Per quanto possa suonare strano, a volte capita che leggere non sia esattamente il passatempo di cui abbiamo voglia o bisogno in un determinato momento. Oppure, magari, potrebbe essere che ci sia venuta voglia di fare altro, oltre alle pulizie, mentre ascoltiamo un podcast o un audiolibro. Ecco, l’uncinetto potrebbe essere la soluzione a questo specifico problema – parlo per esperienza.
Mentre anni fa fare a maglia o all’uncinetto portava con sé l’impressione di essere un’attività da nonne, o qualcosa volto soprattutto a creare coperte, centrini e capi da neonato, nell’ultimo periodo sempre più persone hanno iniziato a interessarsi a queste attività e a scoprire i mille modi in cui si possono impiegare le tecniche tradizionali.
Credo che parte della ragione di questo ritorno in auge si possa rintracciare anche nei social media, in particolar modo nelle piattaforme che si concentrano principalmente sulla diffusione di brevi video. Per non parlare del settore dell’abbigliamento, che nelle ultime stagioni si è riempito di capi realizzati all’uncinetto, e non soltanto i soliti berretti o sciarpe. Borse, bikini, canotte, cardigan, coprispalle dalle fogge più particolari, insomma, davvero ce n’è per tutti i gusti.
E quindi, per chi vorrebbe iniziare ma si sente un po’ intimidito, ecco qui qualche consiglio – nato dalla mia esperienza personale.
Uncinetto e audiolibro: la ricetta perfetta per le sere autunnali (e invernali, ed estive, per quanto mi riguarda)
Le cose da fare prima di iniziare il proprio viaggio nel mondo dell’uncinetto sono due: fare un respiro profondo, e prepararsi psicologicamente, perchè come i libri, anche l’uncinetto crea dipendenza e, come i libri, anche i gomitoli sono un pochino ingombranti. Dopodiché, non rimane che iniziare l’esplorazione del web o delle librerie ed edicole alla ricerca del primo progetto da intraprendere.
La via più classica, sarebbe quella di iniziare da qualcosa come una sciarpa o magari delle presine o, se si vuole guardare più in grande, una coperta. Ciò perchè si tratta di oggetti che, se scelto il progetto giusto, possono necessitare di pochi punti ripetuti più e più volte. Ecco, io ho fatto l’opposto, ed è ciò che consiglio a chi, come me, si annoia facilmente.
Il mio primo progetto è stato un amigurumi, ossia un peluche fatto all’uncinetto. Se ne vedono di tutti i tipi: animaletti, creature fantastiche, bambole, riproduzioni di personaggi di film, persino ortaggi. A differenza di quanto accade con lavori di maggiori dimensioni, i pupazzetti non richiedono un tempo di realizzazione estremamente lungo e, soprattutto, non si tratta di un lavoro ripetitivo, in quanto ogni nuovo giro è diverso dal precedente. Allo stesso tempo, i punti impiegati negli schemi sono solitamente solo di due o tre tipi, e quindi approcciabili anche per chi è alla prima esperienza (e quando le spiegazioni scritte non bastano, il web è ricolmo di tutorial).
Alcuni dei miei libri preferiti sono
prima di iniziare con i progetti presentano un sommario con i punti più frequenti e un qcode collegato a un video tutorial. Tuttavia, dopo un paio di progetti su carta, il mio consiglio è quello di iniziare a esplorare il web: è pieno zeppo di articoli con schemi gratuiti – i creator chiedono solamente che venga loro attribuita la proprietà intellettuale – o PDF che si possono acquistare su siti di e-commerce.Alle coperte sono passata in un secondo momento, quando i movimenti necessari per realizzare i vari punti sono diventati più naturali e spontanei. Ed è qui che entra in gioco il fattore audiolibro, perchè quando devi rifare per trenta, cinquanta, cento volte lo stesso quadratino di coperta, oppure la stessa fila di lavoro per una sciarpa, puoi permettere alle mani di andare da sole, mentre la mente si perde di un libro – o in una serie TV.
Anche in questo caso, il web è una miniera di immagini, schemi e idee, anche se per iniziare consiglio i video tutorial. Molto spesso, infatti, libri e riviste utilizzano molte abbreviazioni nella spiegazione degli schemi e del processo di realizzazione, che personalmente trovo difficili da comprendere in prima battuta (poi ovviamente ci si abitua, ma per me è stato un po’ difficile). Un buon titolo potrebbe essere
Qualche altro consiglio più… pratico
Sempre parlando per esperienza, consiglio di comprare il filato in merceria – non online – perchè così non solo ci si può assicurare della consistenza (nessuno vuole una sciarpa che sembri carta vetrata), ma si può anche chiedere consiglio al personale del negozio (perchè, ad esempio, per i neonati serve un tipo di filato trattato in modo particolare).
Meglio, poi, andare con l’idea precisa di cosa si vuole realizzare, e con l’indicazione, contenuta negli schemi, di quanto filo sia necessario. In questo modo non si rischierà di arrivare a metà progetto e trovarsi alla fine del gomitolo, con il pericolo di non trovare lo stesso colore, o trovarlo di un lotto diverso – il che significa che è stato tinto in un altro momento, e che quindi la sfumatura potrebbe variare leggermente da quanto acquistato in precedenza.
Se il desiderio è quello di realizzare un amigurumi, il mio consiglio spassionato è di optare per il filo specifico, almeno per i primi progetti. Sebbene esso sia un po’ più costoso, è anche intrecciato in un modo tale da permettere di lavorare più agevolmente – di nuovo, è l’esperienza a parlare.
Per quanto riguarda l’uncinetto in sé, la cosa migliore potrebbe essere comprare inizialmente una o due misure, in base al tipo di filato che s’intende utilizzare – sull’etichetta del gomitolo è indicata la misura di uncinetto consigliata, poi dipende da persona a persona se ci si trova meglio a lavorare con quanto indicato, o, magari, con mezza misura in più o in meno. Fatto ciò, se questo hobby ha conquistato il suo posto di diritto affianco ai libri, allora conviene andare in cerca di qualche kit completo, che contenga tutte le misure, in modo da avere tutto a portata di mano (e risparmiare qualche euro durante il tragitto).