Caro iCrewer, se per un artista o per un vip esistono i suoi fan e i suoi followers, con l’avvento dei social hanno preso piede gli haters, coloro che odiano. Sono persone che hanno la tendenza ad insultare e danneggiare l’immagine di uno o più personaggi del mondo dello spettacolo.
Il nome deriva dalla parola anglosassone hate, cioè odio. Di fatto, dunque, l’haters non è altro che una persona che fa di quel sentimento negativo un proprio tratto distintivo.
Haters, odiatori di professione
Molto genericamente un haters è un individuo, che, approfittando dell’anonimato, usa espressioni di odio di tipo razzista e insulta violentemente individui, specialmente se noti o famosi, o intere fasce di popolazione. Questi leoni da tastiera non risparmiano nessuno, anzi sembra che siano sempre pronti ad attaccare qualcuno.
Ma chissà se fanno lo stesso nella vita reale. Chissà qual è il loro comportamento davanti ad un personaggio che loro vogliono umiliare ed offendere.
Li possiamo riconoscere facilmente perché usano un linguaggio violento ed inappropriato.
Simili agli haters, in rete troviamo i troll, provocatori digitali che seminano dissenso e intasano le chat.
Queste due categorie di disturbatori sono frutto del fenomeno denominato effetto disinibizione del web. Haters e troll si sentono forti perché protetti dall’ipotetico anonimato e alla possibilità di colpire indirettamente i bersagli. L’anonimato gli consente di manifestare il peggio di sé con la prospettiva di restare impuniti.
Esistono cinque tipi di odiatori:
- il nostalgico, colui che inizia le sue invettive esaltando i bei tempi passati;
- l’interpretatore precoce, che si ferma al titolo senza leggere i contenuti;
- il politico, quello schierato apertamente;
- l’offensivo, che inizia i suoi commenti con una parolaccia;
- l’invidioso; colui che non legge quello che scrive.
Lo psicologo e terapeuta, il professor Luigi Corvaglia, ha definito il fenomeno come esaltazione onnipotente degli impotenti. Alcuni di loro, inoltre, ritengono di essere superiori rispetto alla massa, perché svegli e consci di un sapere che gli altri non hanno; anche se questo sapere ha le sue fonti nel sentito dire, ma mai in studi certi è verificati.
Umberto Eco ha così definito questo fenomeno:
social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli.
Gli Altri – Indagine sui nuovissimi mostri di Kepler-452
Il Teatro Tempio di Modena ospita dal 15 al 27 marzo Gli Altri-Indagine sui nuovissimi mostri di Kepler-452, compagnia nata nel 2015 a Bologna dall’incontro tra Nicola Borghesi, Enrico Baraldi e Paola Aiello, con il desiderio di “aprire le porte dei teatri, uscire, osservare, attraverso la lente della scena, ciò che c’è fuori, nell’incrollabile convinzione che la realtà abbia una forza drammaturgica autonoma“.
In attesa di poter assistere in ottobre al debutto della nuova produzione Ert (Emilia-Romagna Teatro) ‘Il Capitale‘, la compagnia porta in scena un reportage teatrale su una particolare categoria di ‘Altri’, gli hater, odiatori di professione.
Spiegano gli artisti:
I loro profili hanno un aspetto straniante: persone comuni (giovani studenti, amanti dei cani e dei gatti, genitori premurosi, lavoratori) che, tra foto di vacanze e di animali, alimentano roghi virtuali. Ma chi sono questi Altri? Chi c’è dietro quel commento razzista irripetibile? Che esseri umani si nascondono dietro quei profili? Perché scrivono quelle cose, perché le pensano? Si identificano con quello che scrivono? Da dove viene tutto questo odio? Lo spettacolo nasce dal desiderio della compagnia di entrare in contatto con queste persone, questi Altri, di trascorrere del tempo insieme a loro e cercare di capirli. Che effetto fa incontrarli in carne e ossa? Come possiamo parlare con loro veramente, senza paternalismo? Che effetto fa questo tentativo? È possibile? È utile? In scena racconteremo in un reportage teatrale connesso live a internet gli esiti di questa indagine, di questi incontri, di questi momenti di vita che hanno il desiderio di andare oltre il giusto sgomento e spingersi un po’ più in là, dove anche la follia del razzismo e del fascismo possono essere ascoltate, senza per questo rinunciare di un passo alle proprie posizioni.