Bono Vox, leader degli U2, ha deciso di stupire il pubblico annunciando un memoir della sua vita e della sua carriera. Tratterà anche l’analisi e il background di 40 canzoni dagli album degli U2, tra cui Out of Control. Durante il suo diciottesimo compleanno nel 1978, Bono iniziò a scrivere questa canzone, l’apripista di una lunga lista di successi internazionali, che hanno portato il gruppo ad essere uno dei più conosciuti e importanti al mondo.
La vita di Bono
Bono Vox, lo stage name di Paul David Hewson, è nato a Dublino negli anni ’60, è cantante della popolarissima rock band U2 e attivista per i diritti umani.
Nato da padre cattolico e madre protestante, che morì quando il cantante aveva 14 anni, formò a Dublino nel 1977 con i suoi compagni di scuola David “The Edge” Evans, Larry Mullen, Jr. e Adam Clayton, una band che gli avrebbe poi fatti conoscere come U2. Quello che li spinse ad unirsi fu sicuramente l’amore per la musica rock, ma anche per un cristianesimo profondamente spirituale.
Difatti, la loro devozione spirituale era così grande che uno degli ostacoli, poi evitati, alla loro florida carriera è stato che Bono e altri due membri avevano deciso di mollare tutto e prendere i voti. Nonostante tutto, durante la carriera degli U2, la religiosità ha profondamente ispirato la scrittura delle loro canzoni e le performance del gruppo.
Dimostrandosi sempre un buon leader, Bono ha guidato così bene gli U2 che in pochissimo tempo hanno guadagnato popolarità su scala globale che pochi musicisti possono vantare. Dopo aver pubblicato i primi due album, la band ha sfondato a livello globale nel 1983 con War e The Unforgettable Fire nel 1984.
Nel 1985, la band è stata avvicinata da Jack Healy di Amnesty International USA, e fu chiesto loro di partecipare al tour Conspiracy of Hope, un concerto per protestare contro le violazioni dei diritti umani. Successivamente Bono ha girato il Nicaragua ed El Salvador, due Nazioni dilaniate dalla guerra, alleandosi con associazioni che cercano di aiutare le vittime dell’indigenza e della violenza, e si è sempre più interessato alle condizioni delle persone in difficoltà su scala mondiale.
Le sue esperienze hanno profondamente ispirato le canzoni dell’album più importante e venduto degli U2, The Joshua Tree, pubblicato nel 1987, in classifica al 26 ° posto della rivista Rolling Stone nella selezione dei 500 migliori album di tutti i tempi nel 2003.
Nel 2004, How to Dismantle an Atomic Bomb è diventato il sesto album degli U2 ad essere il più ascoltato in tutte le classifiche: nel 2006 il gruppo aveva venduto circa 150 milioni di album nel corso della loro carriera. Con Songs of Experience, il loro ottavo album numero uno, gli U2 sono diventati nel 2007 una delle pochissime band ad avere un album in cima alle classifiche in quattro decenni consecutivi.
La devozione all’attivismo per i diritti umani
Descritto dal chitarrista degli U2 The Edge come “con un’irrefrenabile brama di essere grande e una brama di vivere”, Bono decise, dopo aver partecipato a vari eventi di beneficienza con altri musicisti, di utilizzare la sua fama e l’accesso che questa gli ha portato ai leader mondiali, per intraprendere una seconda carriera come attivista dei diritti umani.
Dividendo il suo tempo tra il continuare a portare avanti la sua band straordinariamente longeva e l’incontro con presidenti, ministri e politici, Bono ha attivamente partecipato alla creazione nel 2002 di Debt, AIDS, Trade, Africa (DATA), un’organizzazione che cerca per eradicare la povertà, la fame e la diffusione dell’AIDS in Africa attraverso campagne di sensibilizzazione della popolazione, in partnership con vari enti nazionali. Fu quell’anno che il Times gli dedicò una delle copertine che più ha fatto la storia, con la scritta “Can Bono Save the World?”
Nonostante il suo impegno per i diritti umani, Bono è stato criticato da molti attivisti per la sua disponibilità a lavorare con alcuni leader mondiali che non hanno mai fatto nulla per aiutare attivamente coloro in difficoltà, in particolare il presidente George W. Bush. Il leader degli U2 ha però sempre dichiarato che queste alleanze erano fatte solo con lo scopo di cercare di ottenere dei fondi per i programmi contro l’AIDS e la riduzione del debito per i paesi africani in via di sviluppo.
Una delle pietre miliari dell’attivismo di Bono Vox è avvenuta nel 2002, quando ha viaggiato in tutte le nazioni Africane con il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Paul O’Neill, un viaggio che il Washington Post definì un probabile inizio di una alleanza tra liberali e conservatori per cercare di porre fine alla povertà.
Nel 2004, Bono ha co-fondato la campagna ONE per combattere la povertà estrema e le malattie prevenibili in tutto il mondo, ma restando sempre con un focus sull’Africa: difatti, nel 2008 DATA si è fusa con ONE diventando un’unica associazione. Inoltre, nel 2006 ha contribuito a creare Product Red, un progetto della campagna ONE che collabora con aziende e privati per donazioni per combattere l’AIDS in Africa.
Da qualche anno, Bono Vox ha deciso di non essere più al centro del suo attivismo, ma è rimasto un po’ dietro le quinte. Questo però non vuol dire che come singolo e come leader della sua band non si prodighi ancora tantissimo per aiutare chi lo necessita: alla luce dell’invasione russa in Ucraina, Bono e il chitarrista della band, The Edge, hanno visitato l’Ucraina per supportare il presidente del Paese, Volodymyr Zelenskyy, eseguendo un concerto acustico gratuito in un rifugio antiaereo a Kiev. Hanno invitato i membri di Antyila, una band locale ucraina, a unirsi al gesto di solidarietà. A marzo, Nancy Pelosi ha letto una poesia di Bono a sostegno dell’Ucraina all’incontro annuale degli amici d’Irlanda della Casa Bianca.
L’autobiografia
Il libro autobiografico arriverà nelle librerie anglofone il 1° novembre, e sarà pubblicato in versione cartacea dalla casa editrice Alfred A. Knopf, e in versione audiobook dalla Penguin Random House.
Da quello che è stato dichiarato, l’autobiografia esplorerà le origini di 40 canzoni chiave nella vita discografica degli U2, e ogni capitolo prende il nome di una canzone, con annessa storia della vita di Bono.
Surrender non descriverà solo in dettaglio l’intera vita musicale di Bono, ma anche i momenti critici della sua vita che lo hanno accompagnato in 62 anni. Per il suo compleanno il 10 maggio, Bono ha condiviso un primo assaggio di Surrender sotto forma di animazione narrata. È una lettura del capitolo Out Of Control, che descrive in dettaglio la nascita, ispirata ai Ramones, del famosissimo singolo del 1979 .
“Quando ho iniziato a scrivere questo libro, speravo di disegnare in dettaglio ciò che in precedenza avevo solo abbozzato nelle canzoni”, ha detto Bono in una dichiarazione per l’annuncio dell’uscita di Surrender. “Le persone, i luoghi e le possibilità della mia vita. Surrender è una parola carica di significato per me. Una parola che ho solo cerchiato fino a quando non ho raccolto le mie emozioni per la scrittura del libro. […] Nella band, nel mio matrimonio, nella mia fede, nella mia vita da attivista. Surrender è la storia ‘dell’immobilità’ di un pellegrino… con una buona dose di divertimento lungo il percorso”.
Reagan Arthur ha aggiunto: “Tutta la passione che Bono porta nella sua musica e nella sua vita, la porta anche su carta. Sette anni fa un’altra leggenda, il defunto editore di Knopf Sonny Mehta, ha acquisito il libro, perché sapeva che Bono rientrava nella tradizione dei narratori letterari irlandesi, e siamo stati fortunati ad avere gli appunti di Sonny su una prima bozza del manoscritto. Siamo ancora più fortunati che Bono non solo abbia una storia personale drammatica da raccontare, ma sia anche uno scrittore davvero dotato. La resa è onesta, intima, irriverente e profonda: uno smagliante ricordo di una vita straordinaria.”