Da qualche settimana è disponibile in tutte le librerie e negli store online Il mio lato B(polare): Storia di una malattia (edito da HarperCollins) di Andrea Pinna, vincitore della quarta edizione del noto programma Pechino Express.
Ma questa non è l’ennesima biografia dell’influencer di turno. È qualcosa di più: un racconto, una storia, la sua storia. Una sorta di memoir in cui ripercorre le tappe della sua vita e della sua carriera con il solito graffiante ed ironico tono che lo contraddistingue ma anche attraverso una lente particolare: quella del bipolarismo, la malattia che lo ha accompagnato, nel bene e nel male, durante buona parte della sua vita.
Scopriamo di più su di lui e sulla sua ultima fatica letteraria!
Andrea Pinna: blogger, influencer e scrittore
Chi può dimenticare “Le perle di Pinna” che dal 2010 circa ha seminato sul web (e non solo) centinaia di divertentissimi aforismi attraverso cui l’autore metteva in luce in maniera ironica e divertente la sua dissacrante visione della realtà!
Il successo raggiunto con questo progetto gli ha permesso di partecipare al celebre reality di Pechino Express arrivato nel 2015 alla sua quarta edizione. Anche in quest’avventura nei recessi del Sud America, il giovane Pinna si è distinto per la sua simpatia e la maniera ironica e divertente di affrontare le prove e le difficoltà del programma. Programma che, tra l’altro, l’ha visto vincitore.
Da quella vittoria il suo successo e la sua carriera di “blogger” non si sono più arrestati. Come spesso Pinna ricorda sui social, è stato uno dei primi a intraprendere la carriera di content creator del web quando ancora non esisteva la parola “influencer”.
Ma sarebbe riduttivo “etichettarlo” come influencer. È anche scrittore. Il mio lato B(polare), del resto, non è l’unico libro che ha scritto. Nel 2020, infatti, dà alle stampe I panni degli altri (edito da Mondadori), un romanzo questa volta, che racconta la storia di Eugenio, un giovane alla ricerca di sé stesso.
E di panni Andrea Pinna ne ha indossati parecchi nel tempo: blogger, influencer, content creator, volto televisivo ed infine anche scrittore. Ma dietro ad ognuno di questi ruoli c’è sempre stato l’uomo che ha dovuto fare i conti, quasi all’improvviso, con una malattia di cui si parla poco.
Ed è proprio all’uomo, a sé stesso, che Pinna ha voluto dar voce ne Il mio lato B(polare) in cui mette in evidenza quel lato di sé che è sempre rimasto un po’ nascosto: il bipolarismo.
Il mio lato B(polare): lotta e convivenza con il bipolarismo
Proprio nel 2016, nel periodo di massimo successo lavorativo intuisce che c’è qualcosa che non va. Comincia a soffrire di attacchi d’ansia e di panico che lo spingono a rivolgersi ad una psicoterapeuta che, tuttavia, non riesce ad intuire la gravità di questi problemi.
Così all’ansia e al panico si aggiungono anche attacchi psicotici e allucinatori che, tuttavia, Andrea Pinna non manca di raccontare con quel pizzico di ironia e sarcasmo che gli è sempre stata propria.
Ne è un esempio la cena hollywoodiana che racconta di aver fatto con numerose star del cinema tra cui Gina Lollobrigida, Tom Cruise e Kate Blanchette. Una cena che, per quanto immaginaria, a causa della malattia gli è sembrata più che reale.
“Sogni ad occhi aperti”, nevrosi e manie di persecuzione diventano talmente frequenti da compromettere gravemente la sua vita personale e lavorativa tanto da spingerlo a cercare altri pareri medici. E così arriva la diagnosi: bipolarismo. Ma tra la diagnosi e la cura passano diversi mesi e addirittura anni.
Anni che sono meticolosamente documentati ne Il mio lato B(polare) in cui Pinna si mette completamente a nudo raccontando non solo gli episodi che, ricordandoli ora, strappano qualche risata ma anche quelli più bui e terribili.
La malattia, infatti, spiega nel libro, è fatta di momenti di euforia eccessiva ed immotivata come il viaggio a San Francisco nel gennaio del 2019, a proposito del quale scrive:
Vivevo in cerca di continue emozioni e mi uccideva anche solo l’eventualità della noia. Ogni istante era esasperato, assomigliavo a quei giochi di latta che carichi con una molla. Solo che io non davo segni di cedimento, mai. Scivolavo spesso in episodi ipomaniacali: facevo la valigia, poi la svuotavo e la rifacevo, anche per cinque volte. Quello lo ricordo, ma sicuramente ho fatto anche cose di cui non conservo memoria.
Ma il bipolarismo comporta anche momenti di profonda crisi e depressione in cui era in grado di dormire per giorni interi senza mai alzarsi dal letto. Andrea Pinna non manca neanche di citare tutti i 22 tentativi di suicidio per fortuna mai riusciti.
Il momento più buio è arrivato con il lockdown del Covid in cui l’isolamento che aveva avvolto il mondo intero lo ha costretto ad esasperare ulteriormente quella gabbia di solitudine in cui aveva scelto di rinchiudersi volutamente, per non far soffrire i propri cari.
Tra gesti estremi, attacchi psicotici, droghe, alcol e terapie sbagliate Andrea Pinna, grazie al sostegno di amici, famigliari e del suo psichiatra decide di farsi ricoverare in una clinica specializzata per il trattamento del bipolarismo. Un soggiorno che, come spiega in Il mio lato B(polare), non è stato affatto facile ma si è rivelato fondamentale per un trattamento intensivo e per trovare una terapia farmacologica che nei mesi successivi si sarebbe rivelata adatta e funzionante.
Il mio lato B(polare) è un libro ricco, intenso, a tratti divertente e scanzonato, a tratti serio e profondo. Con questo libro Andrea Pinna ha voluto non soltanto raccontare la sua storia e far conoscere meglio una malattia come il bipolarismo di cui si ancora troppo poco, ma anche scardinare ogni pregiudizio sulle malattie psichiatriche e sui relativi trattamenti farmacologici su cui grava, ancora oggi, un grave stigma sociale.
Perché, come sottolinea ripetutamente Pinna, soprattutto nella dedica finale del libro rivolto a tutti gli psichiatri, così come per debellare una qualsiasi malattia “fisica” non bastano solo amore e abbracci, anche per il bipolarismo e per qualsiasi altro disturbo psichiatrico grave è necessario e fondamentale rivolgersi ad esperti in grado di valutare la propria condizione e trovare la terapia chimica e psicologica più adatta.