In questo nuovo appuntamento con la rubrica LifeStyle, parleremo di un’autobiografia. Chi non si ricorda la voce italiana di Russell Crowe nel film Il gladiatore? Quel «Al mio segnale scatenate l’inferno» detto da Massimo Decimo Meridio è diventato per lui un tormentone. Stiamo parlando di Luca Ward, uno dei migliori doppiatori italiani tutt’ora in attività e grande attore di teatro, di cinema e di fiction televisive.
Sua è la voce italiana anche di altri “miti” del grande schermo, tra cui, solo per citarne alcuni: Samuel L. Jackson in Pulp Fiction, Hugh Grant in About a boy, Keanu Reeves nella trilogia di Matrix, Kevin Costner in Robin Hood – Il principe dei ladri, Adam Baldwin in Full Metal Jacket, e Mufasa ne Il re leone. Per gli appassionati di video game, è anche la voce di Sam Fisher nella serie Tom Clancy’s Splinter Cell.
Il talento di essere nessuno è l’autobiografia di Luca Ward, scritta insieme al giornalista Mariano Sabatini, e pubblicata in Italia da Sperling & Kupfer. Il titolo è una dichiarazione di cosa si parlerà nel libro. Infatti, se di Luca Ward conosciamo benissimo la voce e i personaggi interpretati come attore, poco sappiamo della sua vita privata. Ma fin dalle prime pagine del libro sembra che questa storia sia stata scritta per farne un film.
«Mio padre, il mare e io», inizia così il primo capitolo del libro, intitolato «Mio nonno era un comandante». E mentre lo leggi, lo sguardo scorre su queste righe, le immagini prendono forma davanti agli occhi e la sua inconfondibile voce comincia a narrarti la storia di questa sua famiglia di marinai, attori e doppiatori, dalle origini anglosassoni da parte di padre, come il cognome Ward fa intendere.
Sarà perché ho un debole per le pieghe che danno vita alle storie familiari. Oppure perché anche mio nonno è stato un marinaio – un lagunare per la precisione – e il mare si respira fin dall’inizio, ma leggere questo libro di Luca Ward mi incuriosisce moltissimo! E poi, da appassionata di cinema, è anche un’occasione per scoprire come funziona il mondo del doppiaggio e tutto quello che non vediamo perché rimane dietro allo schermo.
Il talento di essere nessuno, di Luca Ward
Ha dato la voce a Russell Crowe nel Gladiatore, a Samuel L. Jackson in Pulp Fiction, a Pierce Brosnam in James Bond, e anche a Hugh Grant nel Diario di Bridget Jones. E questo solo per citare alcuni nomi. Luca Ward è senza dubbio il più celebre doppiatore italiano, ma è anche molto di più. E’ un attore di straordinario talento che ha calcato palcoscenici leggendari e che è diventato un volto noto del piccolo schermo per aver preso parte a fiction di successo come Centovetrine ed Elisa di Rivombrosa.
Il pubblico lo ama e lo segue con grandissimo interesse sui social, dove raccoglie più di un milione di fan grazie alla sua ironia e alla sua genuinità. Ma la verità è che di lui si sa molto poco. L’adolescenza difficile, gli amori appassionati e il legame indissolubile con il mare: per la prima volta, Luca Ward si mette a nudo.
Un libro sorprendente che racconta, attraverso aneddoti e ricordi, tutta la verità sul mondo del cinema e del doppiaggio, e che non risparmia il lato più intimo e privato di Luca Ward. Una storia che diverte e commuove in tutti i modi possibili.