Recensione: Cuori spezzati e torte di Natale di Amy Bratley. Editore Newton Compton
“Donne e bambine stavano sedute strette strette intorno al tavolo, mentre il pentolino bolliva sul fornello di ghisa e Audrey tagliava grosse fette da una pagnotta, le accatastava su un piatto e ci metteva accanto un vasetto di marmellata di fragole aperto.”
Un bel libro dove il profumo di pane fresco del forno di Audrey e Charlie Barton sarà il collante per la cittadina di Bournemouth nell’inverno del 1940, anno in cui anche l’Inghilterra subì i bombardamenti del secondo conflitto mondiale.
Un romanzo scritto bene, con una quantità di particolari che fanno vivere i brutti momenti in cui suonavano le sirene che indicavano un attacco aereo e altri in cui sembra regnare una sorta di speranza. Audrey e la sua famiglia allargata sono i protagonisti, chi di primo piano e chi meno, di questo romanzo che profuma di zucchero a velo e pane appena sfornato, di dolci fatti con i pochi ingredienti e tè fumante con un goccio di rum.
Cuori spezzati e torte di Natale è scritto molto bene, le pagine scorrono velocemente grazie anche ai capitoli brevi che danno una buona struttura. Le descrizioni di luoghi e personaggi sono curate e ben si integrano con il proseguo delle vicende. Poco più di duecento pagine per raccontare circa sei mesi di vita di una cittadina del sud dell’Inghilterra dove soldati sbarcati ed altri partiti, amici rimasti ed un forno sempre aperto delineano il clima creato dalla guerra che il Natale riesce a spezzare, almeno per qualche momento.
Amy Bratley
Amy Bratley vive a Bournemouth, nel Dorset, e lavora come giornalista freelance. La Newton Compton ha già pubblicato il suo primo romanzo, il bestseller Amore zucchero e cannella, che ha vinto il Premio Baccante 2012 ed è rimasto per mesi in vetta alle classifiche italiane. Ha pubblicato anche Segreti, bugie e cioccolato e L’amore della mia vita. Cuori spezzati e torte di Natale è il suo ultimo libro.
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la copertina del libro molto bella mi ha subito conquistato. Avevo letto altri libri di questa autrice e mi erano piaciuti molto, ma questo l’ho trovato cupo, angosciante…. visto che è ambientato durante la guerra. L’ho trovato anche un po’ noioso.
Ciao Perla, sicuramente aver ambientato un libro nel periodo della seconda guerra mondiale ha portato a creare un’atmosfera particolare. A me non è dispiaciuto, ma sono gusti.
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