Lettura e deformazioni: entrando in casa d’altri cercate, inconsapevolmente, con gli occhi una libreria?
Dimmi che libri leggi o meglio che libri hai dentro casa e ti dirò chi sei? Si, anche! Prendo in prestito il vecchio proverbio sulle frequentazioni per capire a grandi linee certo e senza generalizzare, gli interessi o le passioni di chi ho davanti ed è la stessa cosa per la casa dove si abita, in genere e non è un luogo comune, rispecchia la personalità, i gusti, le inclinazioni, il senso estetico o pratico di una persona.
Ed è ovvio che se una persona ama leggere, la sua casa sarà piena di libri. A meno che (e succede anche questo, sigh!) i libri non facciano solo parte dell’arredamento e non siano messi lì per coreografia, perchè fa intellettual-chic o perchè l’abitante della casa vuole colpire con effetti speciali: non è raro infatti vedere case con scaffali pieni di libri in bella mostra che non sono mai stati aperti, nuovi e immacolati come appena acquistati. Non so se è deformazione mentale la mia, ma per me un libro deve essere vissuto, deve avere quell’aria un po maltrattata e usata che fa capire che si è letto e magari riletto.
Entrando in casa di chi legge è normale vedere libri ovunque, messi lì in attesa di essere letti, aperti, a volte su un tavolo o su un divano, su un ripiano di qualsiasi mobile, in qualsiasi stanza, bagno compreso… perchè ditemi chi di noi non ha mai letto in bagno? Fanno parte del quotidiano, compagni fedeli di tutti i giorni: cosa sarebbe uno studio o un salotto senza libri? Sarebbe come entrare in camera da letto e non trovarci il letto o come andare in bagno e non trovare uno specchio. Amo i libri di carta e sebbene la versione e-book, sia una grande e comoda invenzione, il fascino del libro stampato, penso, non tramonterà mai.
E vogliamo mettere la visione di quelle belle collane, i Premio Strega, per esempio o ancora i grandi classici della letteratura, belli ed eleganti nelle loro copertine rosse o marroni con le belle scritte oro, raffinate e curate che rendono prezioso un libro, oltre che bello da vedere? E se vogliamo citarne alcuni di quelli intramontabili non possiamo non ricordare Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez, Addio alle armi o il Vecchio e il mare di Ernest Hemingway, o la stupenda antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, o gli Indifferenti di Alberto Moravia, così solo per citarne alcuni perchè l’elenco potrebbe essere lunghissimo e senza tralasciare autori che magari non sono molto famosi ma non per questo meno validi.
La cultura, non è incamerare nozioni, è cultura allargare gli angusti orizzonti del pensare comune, è cultura tutto ciò che rimane dopo aver dimenticato tutto. Leggere mantiene giovani se non altro mentalmente e contribuisce a migliorare il rapporto con se stessi e con gli altri… E quindi, ben vengano le case dove i libri si respirano.