Libri dall’Algeria presenta Dib Mohammed
Caro iCrewer la nostra rubrica “Libri dal mondo” ci porta oggi in Algeria e anche se sono tantissimi gli autori di cui potrei parlarti io scelgo Mohammed Dib.
Libri dall’Algeria
L’Algeria come tutti sappiamo è uno stato situato nell’Africa Settentrionale; confinante a est con la Tunisia e la Libia, a sud con il Niger e Mali, a ovest con Mauritania e Marocco, mentre a Nord si affaccia sul mare Mediterraneo.
Come ti ho detto è amplissimo il ventaglio di illustri autori che potrebbe rappresentare l’Algeria. Potrei, infatti, parlarti di Adimi Kaouther (1986) giovanissima scrittrice la cui opera d’esordio, composta durante gli anni universitari si intitola Des ballerines de papicha, ma anche di Ayachi H’Mida (1958) che ha scritto Matahat (2000) e Hawas (2008).
Tra gli altri autori non posso non citare: Boudjedra Rachid (1941) con il suo La répudiation del 1969 e anche Bali Hajater insegnante di matematica presso la facoltà di Bab Ezzouar e autrice di varie opere teatrali raccolte in Rêve et col d’oiseau.
Tuttavia come anche tu sai, io adoro i romanzi per i più piccoli e quindi come posso non parlarti di Dib Mohammed e dei suoi libri per bambini.
Mohammed Dib
“Il suo carattere pugnace nel braccare con costanza una forma che gli fosse propria, lo qualifica tra i grandi scrittori del suo secolo, considerando tutte le nazionalità. (…) L’universalità dei suoi temi e la modernità del suo stile, riconosciuti anche dai critici più severi, garantiscono alle sue opere la trascendenza dalla loro epoca e dal loro primo livello di ricezione”. Naget Khadda
Mohammed Dib, si può considerare non solo uno dei più illustri scrittori Algerini, ma credo possa essere annoverato nell’elenco dei più grandi autori dei nostri tempi. È nato a Tlemcen, nell’ovest dell’Algeria, nel 1920 ed e morto a Parigi il 2 maggio 2003.
Ha vissuto in Algeria fino al 1959 per poi trasferirsi in Francia, nel 1974 è stato professore universitario dell’Università della California e l’anno seguente ha vissuto per un periodo in Finlandia. La sua opera letteraria, di fama internazionale, comprende una trentina di lavori che spaziano diversi generi letterari: dal romanzo, alla poesia, al teatro e alla saggistica.
Tra le sue opere forse la più famosa è la “trilogia Algeria”, composta da tre romanzi: “La Grande Maison”, “L’Incendie”, “Le Métier à tisser10”, si tratta di un realistico dipinto della quotidianità dell’Algeria colonizzata, vista con gli occhi di un bambino.
Ecco la sinossi di “La casa grande“, prima opera di questa trilogia e romanzo vincitore del Prix Fénéon; tradotto in più di 20 lingue ed edito in Italia da Feltrinelli.
Algeria, fine degli anni trenta. Il paese è ancora occupato dai francesi e guarda a Hitler come a un possibile salvatore. È un’Algeria di miseria, dove tutto ruota attorno alla ricerca di un cibo introvabile. Qui, nella casa grande, Dar-Sbitar (in arabo, l’ospedale), i poveri inquilini vivono in una condizione di estrema indigenza e sono preda di rabbia e paura. E qui incontriamo un bambino, Ornar, con la sua famiglia: ha dieci anni, è cresciuto nella consapevolezza dell’infelicità e, educato alla rassegnazione, non conosce autocommiserazione; conosce però anche lui, come tutti, una fame implacabile. Diversamente dagli altri tuttavia si domanda il perché di questa miserabile esistenza, come fa anche Hamid Saraj, l’agitatore, il solo che legge libri in quel luogo, quello che un giorno la polizia viene a cercare per arrestarlo.
Libri dall’Algeria: “L’Histoire du chat qui boude”
Ma come ti dicevo Mohammed Dib ha anche scritto dei racconti per bambini, tra questi citiamo L’Histoire du chat qui boude (1974) traducibile in italiano con “La Storia di un gatto con il broncio“.
Una trama che deve la sua struttura narrativa a un vecchio racconto popolare algerino e narra la vicenda di un gatto che viene accusato ingiustamente di aver mangiato la cena del suo vecchio padrone.
Ecco la sua sinossi tradotta in italiano, del volume infatti sono disponibili sono edizioni in lingua francese.
Da un po’ di tempo, il grande gatto, di un bellissimo nero, sta in piedi, pancia sdraiata sulla terrazza, nella posizione orgogliosa della sfinge.
Lui tiene il broncio.
Perché?
Cosa è successo?