Le avventure di Pinocchio, di Carlo Collodi, lo conosciamo tutti. Sublime e delicata storia di crescita di un burattino che diventa bambino, metafora di vita e di educazione, insegnamento che delimita ciò che è bene da ciò che è male. Il gatto e la Volpe, i due furbastri che turlupinano il povero Pinocchio, chiamato così perchè scolpito in un bel pezzo di pino, Mangiafuoco, lo spaventoso manager di marionette che si rivela poi avere un cuore tenero.
E la fata Turchina, la figura materna che cura il burattino ammalato e lo porta sulla retta via. Il grillo parlante, che è la voce della saggezza scacciata dal lato oscuro del protagonista e poi ancora Lucignolo, il bambino fannullone che diventa un asino, paradigma di chi si sottrae al bene e viene punito.
Una storia che ha fatto il giro del mondo, tradotta in una moltitudine di lingue, era, fino a pochi anni fa, il testo sul quale in seconda elementare i bambini imparavano a leggere. Non solo per la bellezza della trama ma per la sinfonia delle frasi, la semplicità lessicale e la correttezza sintattica.
Chi vive fuori dalla Toscana, o non ha magari avuto un nonno lettore di fiabe e romanzi, non sa che esiste un altro Collodi, sempre toscano, che ha scritto un altro romanzo per ragazzi, di stampo decisamente diverso ma non meno arguto e coinvolgente de Le avventure di Pinocchio. Collodi Nipote, figlio del fratello del celebre autore di Pinocchio, scrisse infatti Sussi e Biribissi, le avventure di due scapestrati ragazzacci fiorentini che, per amor di avventura, decidono di raggiungere il centro della Terra.
Le avventure di Pinocchio e Sussi e Biribissi, le opere della famiglia Collodi.
E come lo fanno i due, che parlano un fiorentino divertente e pieno di stilemi dialettali, che sono fisicamente agli antipodi, l’uno secco e alto e l’altro tarchiato e basso? Ovvio, passando dalle fogne. Una storia esilarante in compagnia del gatto Buricchio, che si dipana nel sottosuolo di Firenze e attraversa cantine e condotti dell’acqua d’Arno.
La storia di un’amicizia che tra alti e bassi si solidifica attraverso un’avventura che per i nostri Sussi e Biribissi, non avrà eguali nella vita e che farà emergere i rispettivi lati buoni e cattivi. Si faranno dispetti, si abbandoneranno e si ritroveranno, in un tripudio di battute e sentimenti umani trattati con la delicatezza tipica di chi scrive storie per educare divertendo.
I due Collodi, all’anagrafe Carlo Lorenzini e Paolo Lorenzini, hanno segnato la storia della letteratura da ragazzi non solo in Toscana ma anche nel mondo, tanto che in Toscana, a Collodi appunto, esiste un grande parco per ragazzi, un giardino delle meraviglie in cui tra statue e percorsi didattici, i personaggi di Pinocchio tornano vivi e si lasciano conoscere da piccoli e grandi visitatori.