In questo articolo di Libri dalla Storia parleremo del Mahābhārata (il cui titolo significa «La grande storia dei discendenti di Bhārata»), uno dei più grandi poemi epici del mondo intero, tramandato oralmente da millenni e messo in forma scritta tra il IV secolo a.C e il IV secolo d.C. Nel vasto panorama delle epopee antiche, il Mahābhārata risplende come uno dei più imponenti e significativi tesori letterari dell’umanità. Questo capolavoro dell’antica letteratura indiana abbraccia una molteplicità di temi, tra cui l’etica, la filosofia, la politica e la spiritualità, il tutto intrecciato con una fitta narrazione di intrighi, guerre, dilemmi morali e interventi divini. Al cuore di questa epopea si erge la figura di Krishna, una delle divinità centrali dell’induismo, le cui azioni e insegnamenti permeano l’intera trama.
La guerra di Kurukshetra
La trama del Mahābhārata si snoda attraverso un intricato viluppo di eventi che culminano nella leggendaria guerra di Kurukshetra. Il racconto inizia con la descrizione della profonda rivalità tra due famiglie nobili, i Pandava e i Kaurava, per il controllo del regno di Hastinapura. In questa prima parte fanno la comparsa personaggi indimenticabili come il nobile guerriero Arjuna, il saggio re Yudhishthira, il malvagio Duryodhana e molti altri, ognuno con le proprie debolezze, virtù e destini intrecciati.
L’odio tra le famiglie li porta a schierarsi l’una contro l’altra nella guerra di Kurukshetra, dove i Pandava – guidati da Krishna e Arjuna – affrontano e vincono i cugini Kaurava. All’interno della storia, questa guerra svolge una funzione fondamentale: non è infatti solo un conflitto tra due fazioni, ma una rappresentazione simbolica della lotta interiore tra il giusto e lo sbagliato, tra la propria etica personale e le leggi che governano i rapporti sociali. Una rappresentazione, se vogliamo, del ruolo di ciascun essere nella storia dell’umanità. Attraverso questa titanica battaglia, il Mahābhārata esplora profonde questioni morali e spirituali che rimangono rilevanti ancora oggi.
Il pensiero religioso del Mahābhārata
L’epopea è intrisa anche di pensiero religioso e riflette le molteplici correnti spirituali dell’antica India. Al suo interno si trovano tracce di brahmanesimo, induismo, buddhismo e jainismo, che si fondono in un mosaico intellettuale ricco e complesso. Uno dei concetti chiave che permea il Mahābhārata è quello del dharma, il dovere morale e religioso che guida le azioni di ogni individuo.
Il testo invita così i lettori a riflettere sul significato della vita, sulle conseguenze delle proprie azioni e sull’importanza della devozione e della compassione. Attraverso le vicende dei suoi personaggi, l’epopea ci spinge a esplorare il significato dell’esistenza umana e a cercare la via verso la realizzazione spirituale.
La figura di Krishna
Al centro del Mahābhārata risplende la figura di Krishna, una delle più amate e complesse divinità dell’Induismo. Krishna è presentato come un avatar del dio Vishnu, ma è anche un eroe, un amico, un consigliere e un maestro spirituale. Le sue parole di saggezza e le sue azioni divine sono un faro di luce nella tempesta della guerra e della confusione morale che regna sulla Terra all’alba del Kali Yuga, la quarta e ultima delle epoche del mondo (la più corrotta e decadente) secondo la mitologia induista.
Krishna è colui che guida Arjuna nel momento più oscuro della sua vita, quando è pervaso dal dubbio e dalla disperazione sul campo di battaglia di Kurukshetra. Attraverso il celebre dialogo tra i due nel Bhagavad Gita, Krishna offre non solo istruzioni pratiche su come affrontare la guerra, ma anche profonde verità filosofiche e spirituali che vanno oltre il contesto storico della narrazione.
La figura di Krishna incarna l’ideale del divino e dell’umano fusi insieme. Egli dimostra la possibilità di una vita integrata, in cui l’azione esteriore è in armonia con la contemplazione interiore, e dove la spiritualità non è distante dalla realtà quotidiana, ma piuttosto la permea e la trasforma.
Nell’epopea del Mahābhārata, troviamo non solo un racconto di avventura e intrigo, ma anche un trattato filosofico e spirituale che offre saggezza eterna per coloro che sono disposti ad ascoltare. E in mezzo a tutto questo splendore, brilla la figura di Krishna, una guida amorevole e compassionevole che ci ricorda la nostra connessione con il divino e il nostro potenziale per la trasformazione spirituale.
Letture consigliate
Purtroppo non esiste una traduzione integrale in lingua italiana del poema indiano (che è lungo circa sette volte e mezza Iliade e Odissea messe insieme). La versione più completa attualmente disponibile è quella pubblicata, in sette volumi, per i tipi de La Comune (2007-2009, 1570 pagine, 96,00 €).
Consigliatissima è anche la riduzione in fumetto, inevitabilmente sintetica ma fedele alla trama e allo spirito dell’originale, disegnata da Jean-Marie Michaud a partire dal testo di Jean-Claude Carrière, l’autore che nel 1985 scrisse per Peter Brook il più famoso adattamento del Mahābhārata che sia mai stato proposto a teatro (L’Ippocampo, 2019, 440 pagine, 29,90 €).