Caro iCrewer, eccoci con una nuova tappa del nostro tour letterario intorno al mondo: “Libri da…”
Se stai seguendo questa rubrica avrai notato che non si tratta di un semplice viaggio virtuale in giro per il globo, ma di una vera e propria opportunità per esplorarlo e scoprirlo da un punto di vista diverso. Lo guardiamo, infatti, con gli occhi di scrittori e scrittrici nativi del posto o che magari vivono altrove, tenendo la loro terra sempre nel cuore e la raccontano nei loro libri.
Oggi ci trasferiamo, per il tempo di questa lettura, in Benin, uno stato dell’Africa Occidentale, in passato conosciuto con il nome di Dahomey. Inizialmente il territorio di Dahomey era molto prospero, ma nel XVIII secolo iniziò a sfaldarsi e presto i francesi ne presero il controllo: nel 1899 entrò a far parte della colonia dell’Africa Occidentale francese. Nel 1975 il nome di Dahomey ormai ritenuto non adatto a definire il paese venne cambiato in Repubblica popolare del Benin.
Si tratta di un paese dove convivono diversi gruppi linguistici ed etnie e dove gran parte della popolazione pratica il vudù che riconosce una divinità superiore e altri spiriti minori ed è particolarmente importante il culto degli antenati.
Dal punto di vista letterario il paese vanta una ricca letteratura orale fatta di leggende, canzoni patriottiche, che si sta cercando di conservare anche grazie all’istituzione dell’ “Instutute Francais dell’Afrique noir” ad Abomey.
Anche la “penna” di Paul Hazoumé, scrittore ed etnologo beninese, ha contribuito a far conoscere la cultura e le usanze di alcuni popoli come i fulbe e i fon.
Inoltre è stato il primo autore a scrivere un romanzo storico ambientato a Dahomey: “Doguicimi” racconta proprio di questa terra, della sua storia e del suo popolo.
La storia ha come protagonista una donna, appunto Doguicimi, ostinata, coraggiosa, forte e fedele, fino alla fine, al suo uomo. Un’eroina d’altri tempi ma contemporanea nella forza eroica con cui porta avanti la sua dignità e i suoi valori.
E ancora mi ha incuriosito il libro inchiesta “Le ragazze di Benin city” scritto dalla giornalista Laura Maragnani e da Isoke Aikpitanyi edito da Melampo, una ragazza di Benin City costretta a prostituirsi per pagarsi il viaggio in Italia e aiutare la famiglia.
“Isoke è arrivata in Italia a vent’anni: le avevano promesso un lavoro di commessa, si è ritrovata a vivere in schiavitù. Oggi, finalmente libera, racconta la vita, la tratta, i clienti, i sogni delle ragazze da marciapiede. I diritti di questo libro contribuiranno a sostenere le campagne e le iniziative del progetto «La ragazza di Benin City».”
Un libro che oggi è un’iniziativa sociale portata avanti dalla stessa giornalista e che fa riflettere sul doloroso ripetersi della storia.
Spero di averti incuriosito con queste letture dal Benin, domani alla stessa ora (le 18), il tour continua. Ti aspettiamo!