iCrewPlay | LibriiCrewPlay | Libri
  • Rubriche
    • Animalibri
    • Generi letterari
    • Volere è Potere
    • Leggiamo per i piccoli
    • Autori in tasca
    • Sport in book
    • Sogni di carta
    • Creepy Books
    • Le Classifiche di PlayBook
  • Libri dalla storia
  • Lifestyle
  • Cover reveal
  • Segnalazioni
  • Recensioni
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Cerca
  • Videogiochi
  • Tech
  • Anime
  • Cinema
  • Arte
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
Lettura: Libri dalla Bielorussia: Svjatlana Aljaksandraŭna Aleksievič
Share
Notifica
Ridimensionamento dei caratteriAa
iCrewPlay | LibriiCrewPlay | Libri
Ridimensionamento dei caratteriAa
  • Videogiochi
  • Tech
  • Anime
  • Cinema
  • Arte
Cerca
  • Rubriche
    • Animalibri
    • Generi letterari
    • Volere è Potere
    • Leggiamo per i piccoli
    • Autori in tasca
    • Sport in book
    • Sogni di carta
    • Creepy Books
    • Le Classifiche di PlayBook
  • Libri dalla storia
  • Lifestyle
  • Cover reveal
  • Segnalazioni
  • Recensioni
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Seguici
  • Chi siamo
  • Media Kit
  • Contatto
  • Lavora con noi
  • Cookie Policy
  • Disclaimer
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
NotizieNotizie in Vetrina

Libri dalla Bielorussia: Svjatlana Aljaksandraŭna Aleksievič

Cristina Speggiorin 6 anni fa Commenta! 4
SHARE

Hai mai pensato, iCrewer, a quanti misteri si nascondono in un nome? Non soltanto nei nomi propri di persona, che sono stati indagati in lungo e in largo, quanto piuttosto nei toponimi, i nomi di luoghi. Spesso è difficile risalire alla loro origine, capire da che lingua derivano, venire a conoscenza del motivo per cui, nel corso dei secoli, se ne affermato uno invece di altri. Questo vale anche per “Bielorussia“.

Mappa bielorussiaSono varie le ipotesi fatte sul toponimo di questo Paese dell’Europa Orientale, ma tutte sono d’accordo su un punto: quasi sicuramente il colore bianco ha una grande importanza in merito. Che sia un richiamo ai tradizionali abiti di lino candido, oppure un riferimento al colore di capelli, o ancora una coordinata geografica (l’ovest, secondo gli antichi slavi), non si sa per certo, ma di sicuro è un argomento affascinante.

La Bielorussia, annidata nel cuore dell’Europa, non ha nessuno sbocco sul mare, ma ha un numero esorbitante di laghi. Minsk, la sua capitale, è situata quasi al centro del territorio e, da lì, lancia uno sguardo sulle immense foreste, oro verde del Paese.

Leggi Altro

Giornata Mondiale delle Api: quando la letteratura fiorisce grazie agli impollinatori
Novità in libreria: La teoria di lasciare andare di Mel Robbins
Lifestyle. Patti Smith, tra angeli e memorie: il 4 novembre esce il suo nuovo memoir Il pane degli angeli
I Dieci Comandamenti riletti al femminile: dieci scrittrici italiane per la nuova collana di Rizzoli

Bielorussia e letteratura

Svjatlana Aljaksandraŭna Aleksievič
Svjatlana Aljaksandraŭna Aleksievič

E proprio in questo angolo d’Europa vive la quattordicesima donna ad aver vinto il Premio Nobel per la Letteratura: Svjatlana Aljaksandraŭna Aleksievič. Nata in Ucraina nel periodo sovietico, terra di sua madre, è però cresciuta in Bielorussia, Paese natale del padre. Fu vittima di persecuzione, perché accusata di essere una spia del governo americano, e per questo cercò asilo in vari Paesi dell’Europa Occidentale. Alcune delle sue opere di cronache furono censurate durante il regime comunista e poterono essere pubblicate solamente in seguito.

La lingua in cui scrive i suoi lavori è il russo, circostanza diffusa negli Stati che hanno fatto parte dell’Unione Sovietica, in cui questa lingua si affianca a quella indigena. Nota cronista, Svjatlana Aleksievič si è occupata di molti dei maggiori avvenimenti del XX secolo, con articoli prima e libri poi.

Ha parlato delle donne sovietiche della Seconda guerra mondiale in La guerra non ha un volto di donna (1985); della guerra, vista attraverso gli occhi di bambini russi e bielorussi, in Gli ultimi testimoni (1985); dei reduci dalla guerra in Afghanistan in Ragazzi di zinco (1991); delle vittime della tragedia nucleare ucraina in Preghiere per Černobyl’ (1997); di come il crollo dell’URSS abbia condotto molti a tentare, e a commettere, il suicidio in Incantati dalla morte (1993) e di come sia cambiata la vita di tutti dopo la fine dell’Unione Sovietica in Tempo di seconda mano (2014).

La sua penna, dallo stile così caratteristico, ha ricevuto vari riconoscimenti, tra cui, nel 2015, il Premio Nobel per la Letteratura “per la sua scrittura polifonica, un monumento alla sofferenza e al coraggio nel nostro tempo“.

Condividi questo articolo
Facebook Twitter Copia il link
Share
Cosa ne pensi?
-0
-0
-0
-0
-0
-0
lascia un commento lascia un commento

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Chi siamo
  • Media Kit
  • Contatto
  • Lavora con noi
  • Cookie Policy
  • Disclaimer

Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​

  • Videogiochi
  • Tech
  • Anime
  • Cinema
  • Arte
Bentornato in iCrewPlay!

Accedi al tuo account

Hai dimenticato la password?