L’Uzbekistan o Repubblica dell’Uzbekistan, è una delle tappe dell’antica Via della Seta. E’ caratterizzato dall’assenza di sbocchi sul mare, e questo vale anche per i diversi paesi con i quali confina. Questa Repubblica dell’Asia centrale attira sempre più visitatori da tutto il mondo per gli incantevoli paesaggi, le città, i monumenti e la cultura.
Tra le città più belle da visitare la sua capitale: Tashkent, la cui fondazione ha origini antiche e viene fatta risalire al II secolo a.C..E’ un centro economico e culturale, sede di moltissimi monumenti religiosi e storici.
Samarcanda, che è considerata una delle città più antiche dell’Uzbekistan e del mondo. Tra i luoghi che si sono conservati fino ad oggi ci sono la necropoli di Shah-i-Zinda, la piazza Registan, il Mausoleo Gur-Emir, le moschee.
Bukhara è considerata la città sacra del Medio Oriente perché nel Medioevo qui si trovavano più di trecentosessanta moschee e ottanta madrase (istituto d’istruzione media e superiore per le scienze giuridico-religiose musulmane).
Khiva è una città museo. È stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1967. Qui si sono conservati più di cento monumenti risalenti a epoche e popoli diversi.
L’uzbeko è la lingua ufficiale ed è parlata dalla maggioranza della popolazione. Tra le lingue parlate dalle minoranze, il tagiko (una variante orientale del neopersiano) è ancora diffuso a Bukhara e a Samarcanda ed è collegato alla tradizione della letteratura persiana. Il russo è la lingua interetnica e viene molto usato, insieme all’uzbeko, nella vita comune, soprattutto nei grandi centri urbani e per le attività commerciali e governative.
L’alfabeto latino era stato vietato nel 1940 da Stalin ed è stato reintrodotto solo dopo l’indipendenza del 1991. Questa apertura non ha, però, comportato una maggiore libertà artistica: il controllo della letteratura da parte delle autorità è, infatti, ancora molto forte: una prova tangibile di questo controllo è il romanzo satirico The Railway di H. Ismailov, che è stato bandito nel paese. Ambientato principalmente in Uzbekistan tra il 1900 e il 1980, The Railway ci presenta gli abitanti della cittadina di Gilas, sull’antica via della seta:
Mefody-Jurisprudence, l’intellettuale alcolista della città; Padre Ioann, un prete russo; Kara-Musayev il Giovane, il capo della polizia; e Umarali-Moneybags, il vecchio prestatore di denaro. Le loro vite colorate offrono un’immagine unica e comica di una terra poco conosciuta popolata da mullah in uscita, bolscevichi in arrivo e una pletora di uzbeki, russi, persiani, ebrei, coreani, tartari e zingari. Nel cuore sia della città che del romanzo si trova la stazione ferroviaria – una fonte di reddito e influenza e un collegamento con il mondo più grande oltre la città. Ricca e picaresca, The Railway racconta i drammatici cambiamenti subiti in tutta l’Asia centrale all’inizio del XX secolo.
The Dancer di Khiva, invece, è una storia vera che offre spunti e riferimenti alla cultura dell’Asia centrale attraverso le esperienze strazianti di una ragazza.