Ciao iCrewer! Per la rubrica Libri da… oggi voliamo nell’assolata Africa, tra Guinea e Liberia, dove si trova la Sierra Leone.
Qualche notizia
La Repubblica della Sierra Leone ha una storia particolare: nel 1788 i suoi territori vennero venduti all’Inghilterra da un capo indigeno, con lo scopo di farli diventare la nuova casa degli africani senza patria e degli schiavi liberati. Questo fatto viene ricordato e celebrato anche nel nome della capitale: Freetown.
A ciò fa seguito un percorso complesso, difficile, che anche negli ultimi decenni è sfociato in lotte, scontri armati e guerre civili che non hanno risparmiato nessuno.
I libri della Sierra Leone
Gli autori di cui ho deciso di parlarti hanno dato voce a queste sofferenze, partendo dalla propria storia e facendosi portatori del dolore di un popolo intero.
Nato nel 1980, Ishmael Beah dal 1998 vive negli Stati Uniti, dove si è laureato in Scienze Politiche. Ha fatto molti interventi nelle sedute dell’ONU, fa parte del Human Rights Watch Children’s Rights Division Advisory Committee ed è ambasciatore dell’UNICEF. Nel libro Memorie di un soldato bambino (2010) racconta la sua storia, la sua infanzia tra le fila dell’esercito della Sierra Leone. Non tralascia scontri cruenti e battaglie sanguinose, riportando la realtà che gli si parò davanti agli occhi in tutto il suo orrore.
Anche la storia di Mariatu Kamara (1987) è straziante: venne menomata da soldati del Fronte Rivoluzionario Unito che, dopo averla catturata, le amputarono entrambe le mani. Fu, poi, stuprata da un uomo più anziano, che desiderava fare di lei la sua seconda moglie. Oggi vive in Canada, è Rappresentante Speciale dell’UNICEF e fondatrice della Mariatu Foundation. I ricordi della sua infanzia sono contenuti nel suo primo romanzo: Quali mani asciugheranno le mie lacrime? (2008).
E infine Aminatta Forna (1964), scrittrice britannica di origine sierraleonese. A pochi mesi dalla sua nascita, la sua famiglia si trasferì in Sierra Leone, Paese natale di suo padre, attivista politico, che entrò a far parte del governo. Dimessosi poco dopo, denunciando l’aumento della corruzione e della violenza nella vita politica dello Stato, venne poi imprigionato e condannato a morte, con l’accusa di alto tradimento.
Una volta adulta, Aminatta Forna decise di indagare sulle motivazioni alla base dell’accusa, raccogliendo il materiale ottenuto in un memoir, The Devil that Danced on the Water. Famosa è, però, la sua seconda opera, Le pietre degli avi (2007), romanzo vincitore del premio Hurston-Wright Legacy Award, del Liberaturpreis tedesco e segnalato per l’International IMPAC Award.