Chi non vorrebbe staccare la spina e volare per un tempo imprecisato nelle isole di San Vincent e Grenadine? Solo chi non le ha mai viste neanche in fotografia! Che siano isole per le persone molto importanti che non vogliono farsi scoprire è un dato di fatto, se non altro perchè non sono mete per un turismo di massa, anzi, per poterle veramente gustare, almeno così dice chi ha avuto la fortuna di poterle visitare, è necessario attrezzarsi di un bel katamarano o una bella barchetta. Questo non vuol dire che con una bella foto e con un bel libro magari consigliato da uno scrittore del luogo, anche noi non si possa fare un bel viaggetto con l’immaginazione. In effetti dopo il difficile Congo, un po’ di mare azzurro, di spiaggie assolate e foreste tropicali riporta il sorriso poter fare una passeggiata e magari incontrare Brad Pitt nascosto tra gli alberi di cocco o steso a prendere il sole dietro un albero di banano non sarebbe poi così male ma noi, umili e pieni di fantasia, ci accontentiamo di un buon libro del posto! E allora andiamo a conoscere gli usi e i costumi di queste meravigliose isole tropicali che nonostante la loro ridotta visibilità hanno una bella nazionale di calcio a difenderne l’onore.
Libri da… Saint Vincent e Grenadine nei racconti di Napaul
Situate nel cuore dei Caraibi, St. Vincent e Grenadine, in origine Federazione delle Indie Occidentali, si affacciano sull’Oceano Atlantico e fanno parte delle Piccole Antille poste a sud dell’Isola di Santa Lucia. Delle 32 isole che compongono l’arcipelago, l’isola di Saint Vincent, la più grande tra le due isole, costituisce l’88% della superficie del Paese, è di origine vulcanica ed è particolarmente montuosa con il vulcano La Soufriere tuttora attivo (ultime eruzioni risalgono nel 1979), come vetta più alta e da una serie di isole più piccole. Anche le Grenadine sono di origine vulcanica, le isole maggiori comprese nel territorio di questo Paese sono Bequia, Union Island Canouan e Mustique per un totale di 84 chilometri. La capitale è Kingstown che sorge sull’isola principale, anticamente abitata dai ciboney poi sottomessi agli arawak, a loro volta soggiogati dai caribici; è considerata una monarchia parlamentare e fa parte del Commonwealth. Il capo dello Stato è il sovrano britannico, rappresentato da un governatore generale, che esercita il potere esecutivo insieme al Consiglio dei ministri, quello legislativo, invece, spetta al Parlamento unicamerale, i cui membri sono in parte nominati e in parte eletti a suffragio universale per 5 anni. Il sistema legislativo in uso è basato sulla Common Law britannica mentre quello giudiziario è amministrato dalla Corte Suprema dei Caraibi Orientali con sede a Saint Lucia. Anche qui è in vigore la pena di morte.
I cenni storici ci riferiscono come a scoprire le due isole caraibiche fu, naturalmente, il mitico Cristoforo Colombo dichiarandola di dominio spagnolo ma, al contrario delle altre isole dei Caraibi, per la forte opposizione degli indiani Caribi, ci vollero ben due secoli prima che la colonizzazione europea. Gli inglesi ebbero la meglio, nonostante l’eroico, quanto vano, tentativo di alleanza fra i francesi e i Caribi per riprendersi il territorio. L’arcipelago venne così affidato all’amministrazione britannica fino al 1959 per poi passare a quella autonoma solo nel 1960 con la nuova forma costituzionale. Annessa nel ’69 alle colonie dell’arcipelago ha preso poi prendendo la denominazione di Stati associati al Regno Unito il 27 ottobre del 1979, ed è ora considerato Stato indipendente nell’ambito del Commonwealth
Purtroppo manca una vera tradizione letteraria, quelle culturali si rifanno, oltre alla musica, alle antiche usanze africane e a elementi del passato coloniale, le tradizioni orali, le storie, aneddoti reali che parlano di miti e di leggende. Alle due isole sono dedicati i pensieri di un grande scrittore come Vidiadhar S. Naipaul, premio Nobel, nel suo libro reportage Lo scrittore e il mondo edito da Adelphi, in cui lo scrittore racconta i quattro continenti attraversati in quattro anni di viaggi.
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