«Storia non come passato, ma come tutto ciò che è.»
Ko Un
Caro iCrewer dopo la Corea del Nord di ieri, oggi non potevamo non portarti per la nostra rubrica Libri da… nello Stato dell’Asia orientale che occupa l’altra metà della penisola coreana, la Corea del Sud, ufficialmente conosciuta come Repubblica di Corea.
Confina a nord con la Corea del Nord, a sud con lo Stretto di Corea, a est con il Mare Orientale o Mare del Giappone e a ovest con il Mar Giallo e la Cina. La capitale Seul conta più di venti milioni di persone ed è tra le città con la densità di popolazione più alte del pianeta, con un totale di cinquanta milioni di abitanti. Nonostante il territorio prevalentemente montuoso, la Corea del Sud è il ventesimo paese più popolato al mondo.
Gli scavi archeologici effettuati in Corea hanno dimostrato che era già abitata nel paleolitico inferiore, ma la storia della Corea comincia nel 2333 a.C. con la fondazione da parte di Dan-Gun di Gojoseon. Dal 57 a.C. è suddivisa in tre Regni: Goguryo, Silla e Baekje, fino al 668 d.C. quando vengono riuniti nell’unico regno di Silla. In seguito si sono successe al potere le dinastie Goryeo scritto anche come Koryo, da cui deriva il nome Corea, e Joseon fino all’invasione giapponese della Corea nel 1910. Durante la seconda guerra mondiale la Corea venne occupata dall’Unione Sovietica e dagli USA, e successivamente divisa in Corea del Nord, sotto l’influenza sovietica e in Corea del Sud sotto quella statunitense. Il 20 giugno 1950 con l’appoggio sovietico e cinese la Corea del Nord invade la Corea del Sud dando il via alla Guerra di Corea che ha causato due milioni di vittime. Anche se non è ancora stata dichiarata la conclusione nonostante gli accordi militari del 2018, il conflitto si è interrotto nel 1953.
La letteratura coreana è stata influenzata dai vari periodi storici in cui si è sviluppata. Durante il regno di Silla nasce lo Hyangga, che si traduce in canzoni natie. Utilizzava temi religiosi o del Confucianesimo e oggi, di hyangga ne sono rimasti soltanto 25. Queste composizioni erano formate da tre lunghezze, 4 versi per le ballate popolari e le canzoni per bambini e 8 e 10 versi più strutturati e scritti da preti.
Durante il primo periodo del regno di Goryeo (935-1392 d.C.) venne ripreso lo Hyangga, anche se poco dopo se ne perse l’interesse dando vita ad una nuova forma poetica molto popolare le “Goryeo byeolgok” o “Goryeo gayo”, letteralmente canzoni di Goryeo. Tramandate inizialmente in forma orale e recitate dalle Kisaeng (corrispettive delle Geishe giapponesi) durante le cerimonie e gli spettacoli per i nobili o per la famiglia reale. Nel tempo vennero trascritte nel sistema di scrittura Hangul (nato nella prima metà del 1400 durante la dinastia Josen). Gli autori di questo genere letterario sono per lo più sconosciuti. La poesia poteva avere due forme: la “dallyeonche” data da poche strofe e la “yeonjangche” che ne aveva molte. Tra le più famose si ricorda la “Cheongsan Byeolgok” – Canzone della Verde Montagna che racconta il dolore e la gioia della vita.
Tra il 1418 e il 1450, durante il regno di Sejong il Grande, quarto re della dinastia Joseon, nacque l’alfabeto Hangul, il libro che conteneva i nuovi caratteri si chiamava Hunmin jeoe-um e aveva due versioni:
La versione con sette pagine scritte con i caratteri classici cinesi e, a parte, la sezione in cui veniva introdotto il nuovo alfabeto Hangul.
La versione con trentasei pagine in Hangul, contenenti la traduzione di alcune frasi dall’Hanja, la scrittura cinese, all’Hangul.
Il nuovo sistema divenne l’alfabeto ufficiale ma, nonostante il re Sejong incoraggiasse e approvasse lo sviluppo della letteratura all’interno della sua corte, i nobili non approvarono nell’immediato il nuovo sistema di scrittura, che venne accolto positivamente dal popolo perché più semplice e di facile comprensione rispetto ai caratteri cinesi.
Successivamente nacque un nuovo componimento poetico l’Akchang, letteralmente “versi musicati”, il cui scopo era quello di accompagnare la musica suonata a corte. I letterati dell’epoca utilizzavano un altro componimento poetico per esprimere la loro arte, il Kyonggi, stile letterario che utilizzava i caratteri cinesi per esaltare le tradizioni coreane. I componimenti più rappresentativi sono “Hallim Pyolgok” – Canzone degli Accademici Confuciani, “Kwandong pyolgok” – Canzone della provincia di Kwandong, “Sangdae pyŏlgok” – Canzoni dei Censorati e “Hwasan pyŏlgok” – Canzone del Monte Hwa. E’ un periodo molto fertile per la letteratura coreana, infatti si sviluppano due altre forme poetiche il Kasa e il Sijo. Il Sijo tradotto in Ritmo del Tempo, nacque originariamente nel tardo periodo della dinastia Goryo, ma il successo è arrivato soltanto durante il periodo Joseon. Le tematiche trattate erano soprattutto la Natura e il pensiero confuciano. Il Kasa è una forma poetica ancora esistente. L’origine potrebbe risalire alle canzoni del XIV secolo di un monaco di nome Naong. Canzoni di tipo buddista conosciute con nome di “Sowang-ga”. Le tematiche principali riguardavano oltre alla contemplazione della natura anche l’amore tra donna e uomo.
Dopo la guerra, la narrativa sud coreana ha come tema principale le difficoltà affrontate dal popolo per superare le pene e le sofferenze di ogni giorno. Le opere più rappresentative e tradotte in lingue straniere sono Le opere di Hwang Sun-won “I Discendenti di Caino” che parla della crisi nazionale e “Pukkando” di An Su-kil, la cui trama è incentrata sulla migrazione dei coreani verso la Manciuria.
Tra i più importanti autori moderni della Corea del Sud come non citare Pak Kyong-ni (Tongyeong, 2 dicembre1926 – Wonju, 5 maggio 2008) scrittrice famosa per Toji “Terra“, saga epica composta da 16 volumi ambientata tra il 1897 e il 1945, durante il dominio giapponese. Anche l’UNESCO ha incluso questo romanzo nella sua Raccolta delle opere più rappresentative. In ogni suo scritto si nota l’importanza per la dignità umana, un prezioso tesoro da custodire e proteggere, nonché la fiducia incrollabile nell’amore.
Un altro autore sud coreano famoso è Bok Geo-il (Asan, 1946) che frequentò il College of Commerce presso l’Università Nazionale di Seoul, per anni fu affarista. All’età di 38 anni lasciò il lavoro per intraprendere la carriera di scrittore. Nei suoi romanzi il tema principale è il nazionalismo coreano, la scienza e come genere letterario usa l’Ucronia, ovvero quel genere letterario che racconta come sarebbe il mondo se avesse seguito una storia diversa. Nel suo primo romanzo “Cercando un Epitaffio” mostra come sarebbe stata la Corea se fosse rimasta una colonia giapponese. E’ inoltre il primo scrittore coreano ad avere pubblicato un’opera sotto forma di e-book ed è conosciuto per il suo sostegno a favore dell’introduzione dell’inglese come lingua ufficiale della Corea.
Altra figura tra le più rappresentative della letteratura contemporanea della Corea del Sud è Ko Un (Kunsan, 1º agosto 1933). Ha scritto poesie di ogni genere e tematica, spesso ispirate ad un paesaggio, ad una persona o ricordi passeggeri. Le prime poesie sono componimenti brevi molto intensi e sensuali.
Caro iCrewer, so di essermi dilungata molto ma la storia letteraria della Corea del Sud è veramente ricca e affascinante. Purtroppo per nessuno dei libri citati c’è la versione tradotta in italiano.
Non perdere l’appuntamento di domani, chissà dove ti porteremo.