La repubblica del Ghana una meta turistica e regno di poeti
La Repubblica del Ghana, meglio conosciuta come Ghana, è una tra le mete ideali per gli amanti della natura incontaminata sia per le lunghe spiagge dorate che per la foresta vergine che si estende a circa 35 km a est di Kumasi.
Tra i monumenti da vedere, caro iCrewer, non perderti il Castello di Cape Coast che è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Questo edificio è simbolo di uno dei periodi più tragici della storia del Ghana; inizialmente gli svedesi lo costruirono per farne la base per il commercio di legname e oro, ma ben presto si trasformò nel sito in cui venivano ammassati gli schiavi prima di essere venduti e caricati sulle navi dirette in America.
La letteratura ghanese è basata sulla trasmissione orale poiché la maggior parte delle storie narrate in passato è stata trasmessa attraverso canzoni, poesie e fiabe popolari. Oggi moltissimi scrittori riportano in vita le tradizioni orali attraverso la poesia. Una scrittrice degna di nota è Taiye Selasi, il suo romanzo d’esordio, Ghana Must Go, è espressione della sua terra. La sua appartenenza a culture e storie diverse le ha permesso di analizzare la società da più prospettive.
Ho pensato anche di presentarti Ayesha Harruna Attah e questo suo libro perchè racconta la storia di due donne del Ghana e di quello che succedeva nella loro terra nel 1800.
“I cento pozzi di Salaga” è un romanzo storico, ambientato in Ghana nel 1800. Wurche e Aminah sono due donne molto diverse per provenienza sociale e temperamento ma le loro vite si intrecciano quando una delle due comprerà l’altra a Salaga, grande mercato di schiavi. “I cento pozzi di Salaga” è un libro di viaggio, di formazione e di amore che riflette sul ruolo delle donne nella storia del Ghana e sugli sconvolgimenti che lo schiavismo e gli europei hanno causato in Africa.
Ayesha Harruna Attah, autrice di “I cento pozzi di Salaga”, pubblicato da Marcos y Marcos è autrice anche di Harmattan Rain nominato per il Commonwealth Writers’ Prize 2010 e Saturday’s Shadows, finalista Kwani Manuscript Project nel 2013.
Attah ha studiato in Ghana e negli Stati Uniti, alla Columbia University e alla New York University; ha vinto il premio Africa Centre Artists in Residency nel 2015. Nel 2016 le è stata assegnata la borsa di studio Miles Morland Foundation per la non-fiction.