A pochi km dal confine sud-ovest della Baviera tra Svizzera e Austria troviamo il Principato del Liechtenstein
Su una superficie di 160 km² al centro dell’Europa si estende il Principato del Liechtenstein, una monarchia ereditaria di tipo costituzionale formata da circa 34.600 abitanti; è uno degli stati più ricchi del mondo.
La Contea di Vaduz nasce nel 1382, ma è nel 1699 che il principe Johann Adam Andreas acquista la proprietà di Schellenberg e nel 1712 la Contea. Il 23 gennaio 1719 l’imperatore Carlo VI stabilisce con un decreto che le contee di Vaduz e Schellenberg costituiscano un Principato denominato Liechtenstein, come riconoscimento per i servigi del principe Anton Florian. Dal 1978 il Liechtenstein è membro del Consiglio d’Europa e dal 1990 è entrato a fare parte dell’ONU.
La casata dei Liechtenstein è una delle più antiche famiglie aristocratiche d’Europa ed è alla guida di questo paese dal 1806. Dal 2004 il principe reggente è Luigi del Lichtenstein.
Dal 1938 la residenza ufficiale del Principe è il trecentesco castello che domina dall’alto Vaduz, la capitale del Principato; la cittadina di circa 5000 abitanti ha una storia lunga 700 anni.
Camminando per le vie di questa capitale nel cuore dell’Europa, caro iCrewer, ti imbatterai in tanta storia e tradizioni ma arrivato in centro ti troverai di fronte ad un grande cubo nero, qui è ospitato il Kunstmuseum, una prestigiosa galleria di arte moderna e contemporanea. In occasione di eventi speciali si espongono pezzi della collezione privata della Casa principesca.
Abbiamo citato il castello del ‘300 che sicuramente è il monumento principale di questo stato, la galleria di arte moderna, ma per quanto riguarda gli scrittori? Almeno due sono degni di nota.
Nel XX secolo si è distinta la figura di Michael Donhauser, poeta, autore di liriche dove viene rispecchiato il paesaggio della sua terra.
Nato il 27 ottobre 1956 a Vaduz, è amante della scrittura e della pittura. Donhauser ha esordito nel 1986 con la raccolta Der Holunder, a seguire nel 1990 Die Wörtlichkeit der Quitte, nel 1991 Dich noch und e nel 2000 Gärten. Voglio ricordarti una raccolta di poesie dal titolo I canti più belli tradotta in italiano per la Di Felice Edizioni
Le poesie di Michael Donhauser non amano i toni retorici ed altisonanti, hanno il passo leggero, l’andatura calma e tranquilla e si muovono con scioltezza, senza vincoli sintattici troppo rigidi. Sono composizioni in cui la natura e il paesaggio si compenetrano con l’esperienza amorosa e in cui si descrivo-no o evocano cose semplici e grandi, come la felicità, il dolore, l’amore, l’ebbrezza o la perdita di tenerezza. La primavera con i profumi delle sue fioriture o l’autunno, carico di frutti maturi, accompagnano la tematica amorosa di segno per lo piú malinconico, ma vivificato dalle metafore della natura. L’amore termina con l’addio, mentre la natura abbandona l’idillio: nelle poetiche descrizioni di natura si rincorrono le parole che formano il vocabolario tipico della lingua di Donhauser, come oscillare, frusciare, sfiorare, l’ebbrezza, il profumo, il sambuco, la veccia…, ma il testo è anche disseminato di dissonanze rappresentate da oggetti e da nomi della civiltà industriale, come l’asfalto, i moderni capannoni o il maggese illuminato dalla luce al neon.
Tra i romanzieri del XXI secolo ricordiamo invece Armin Öhri, autore del romanzo Die dunkle Muse (La Musa Oscura) con cui ha ottenuto il Premio letterario dell’Unione europea nel 2014. Il genere prediletto per i suoi scritti, e dell’opera vincitrice del premio, è quello criminale; spesso tratta temi della sua terra. Interessante il romanzo del 2016 dal titolo Liechtenstein – romanzo di una nazione, il testo racconta la storia del Liechtenstein del secolo scorso.