Al centro dell’Europa tre divisioni e conflitti
La Polonia, uno stato del centro Europa il cui popolo, più di tanti, altri ha passato anni di sofferenze, guerre interne altre a quelle che hanno riscritto i confini dell’Europa intera , per trovare una sorta di serenità sia politica che sociale. Oggi a repubblica polacca è una repubblica parlamentare con una costituzione adottata nel 1997. Per arrivare a questo la Polonia ha passato periodi bui, solo nel 1989 Solidarność vinse le elezioni parlamentari e nel 1990 Lech Wałęsa divenne il primo presidente eletto. E’ in quest’occasione che vengono riconosciuti diversi diritti civili. Con un sistema politico instabile si andò alle elezioni nel 1991 ma non portarono a nulla, di nuovo nel 1993 dove l’Alleanza della Sinistra Democratica e il Partito Popolare Polacco ottennero molti voti, ma senza la maggioranza assoluta. Da qui diverse vicissitudini politiche fino ad arrivare alla situazione odierna.
Gli autori polacchi sono veramente tanti e moltissimi nel recente passato, ma ancora oggi, hanno raccontato il loro popolo. Ho pensato quindi di parlarti di tre personaggi molto differenti tra loro e in tre modi diversi: del primo ti lascio una recensione dell’ultimo suo libro appena uscito, del secondo ti ricordo la sua vittoria ad un Nobel, del terzo… di questo uomo si potrebbe dire tantissimo.
Helga Schneider tra i più grandi scrittori contemporanei polacchi
Per un pugno di cioccolata è l’ultimo libro di Helga Schneider di cui ricordiamo Il rogo di Berlino col quale ha vinto il Premio Rapallo Carige. L’autrice è nata a Slesia, allora territorio tedesco ma passato alla Polonia dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Per un pugno di cioccolata e altri specchi rotti, questo il titolo completo, è una raccolta di dieci racconti che narrano la fame, la sofferenza, le problematiche del post guerra in Germania, un paese che ha lasciato dietro di se gli orrori della guerra forse ancor più che altri, dove il nazismo, Terzo Reich, campi di concentramento hanno segnato l’animo di chi era adulto in un modo e sconvolto la vita di chi bambino non ha capito fino in fondo cosa succedeva.
Solo molto più tardi, Hanni apprese che erano finiti in un campo di concentramento. E quella colpa le sarebbe pesata per tutta la vita. Quando ebbe dei figli, anche con loro ne parlò, a lungo, forse per dare sollievo alla propria coscienza
Racconta di Berlino dove succedeva di tutto, dove la fame la faceva da padrone, il disprezzo per le donne era all’ordine del giorno e molte giovani si trovarono a fare i conti con gravidanze indesiderate e figli senza padre. I ricordi di persone comuni sono la base di questi racconti, scritti con la semplicità dei pensieri che si susseguono, di immagini sbiadite che tornano alla memoria. Il tema è complesso e ha moltissime sfaccettatura ma l’autrice ci riesce a portare nei vari luoghi e a farci assaporare l’amaro di quegli anni.
per la sua immaginazione narrativa che con enciclopedica passione rappresenta l’attraversamento dei confini come forma di vita
La letteratura polacca ha avuto ed ha tuttora tantissimi esponenti non ultima Olga Tokarczuk. A questa grande scrittrice polacca è stato assegnato il premio Nobel per la letteratura del 2018; per lei la mescolanza dei generi è un fatto compiuto, nei suoi scritti troviamo la precisione scarna del reportage con improvvisi commenti personali. È una degli scrittori polacchi attuali più richiesti e di grande successo, il suo ultimo libro, edito in Italia da Bompiani è I Vagabondi
Karol Wojtyla: un uomo, un papa
Probabilmente non hai mai letto un testo scritto da Giovanni Paolo II, o da qualsiasi altro Papa, ma devi sapere che molti hanno scritto e non solo encicliche . Ti consiglio di leggere Varcare la soglia della speranza edito da Mondadori. Ti sorprenderai, un altra’volta, di quanta saggezza c’era in quell’uomo.
Come ha potuto Dio permettere tante guerre, i campi di concentramento, l’olocausto? Il Dio che permette tutto questo è ancora davvero Amore? è giusto nei riguardi della Sua creazione? non carica troppo le spalle dei singoli uomini? non lascia l’uomo solo con questi pesi, condannandolo a una vita senza speranza? Oggi abbiamo forse più che mai bisogno delle parole del Cristo risorto: “Non abbiate paura!”. Ne hanno bisogno i popoli e le nazioni del mondo intero. Occorre che nella loro coscienza riprenda vigore la certezza che esiste Qualcuno che tiene in mano le sorti di questo mondo che passa; Qualcuno che ha le chiavi della morte e degli inferi; Qualcuno che è l’Alfa e l’Omega della storia dell’uomo. E questo Qualcuno è Amore: Amore fatto uomo.