Controversie della più piccola repubblica indipendente del mondo
Caro iCrewer, il nostro viaggio intorno al mondo si ferma oggi in Nauru. Sento che ti stai domandando: «Dove sarà mai questo posto?». Legittimo che tu te lo chieda, perchè nemmeno io avevo mai sentito parlare di questo Stato prima di questa rubrica! Ecco allora che mi sono dedicata a fare qualche ricerca sul web, per poterti guidare attraverso la geografia, la storia e la cultura di Nauru.
Partiamo innanzitutto con la sua posizione geografica. Nauru è un’isola dell’Oceania, facente parte della Micronesia, ovvero la macro-regione a nord-est dell’Australia. È inoltre la repubblica indipendente più piccola al mondo, sia per numero di abitanti (poco più di 10.000) sia di superficie (circa 21 km²). Con una tale estensione, ti starai immaginando un paradiso incontaminato, caro iCrewer… Invece non è così, mi dispiace deluderti. Lo sfruttamento intensivo dei suoi giacimenti di fosforo ha reso l’isola una miniera a cielo aperto, distruggendone flora e fauna e causandone un repentino cambio climatico.
Per quanto riguarda la sua storia invece, prima della colonizzazione europea Nauru era abitata da polinesiani e melanesiani organizzati in dodici tribù e con a capo un sovrano. L’isola fu scoperta nel 1798 e successivamente occupata da coloni tedeschi, i quali iniziarono ad estrarre ingenti quantità di fosfati dal sottosuolo. Nel 1914 l’Australia riuscì a prendere il controllo dell’isola e, grazie al supporto del Regno Unito, lo mantenne fino al 1968. In quell’anno infatti Nauru ottenne l’indipendenza formale e venne istituita la Repubblica presidenziale, con nauruano e inglese come lingue ufficiali.
Nonostante le entrate economiche provenienti dalle miniere di fosforo, che hanno reso Nauru uno dei Paesi più ricchi del mondo, la sua politica interna non ha stabilità ed è soggetta a controverse pratiche, su cui tutte le potenze mondiali e soprattutto l’Australia chiudono gli occhi. Sto parlando dell’istituzione a partire dal 2001 di carceri per profughi richiedenti asilo all’Australia: dei veri e propri campi di concentramento e detenzione in cui vengono esportati i migranti che chiedono ospitalità alla Terra dei Canguri. Nauru non è l’unica isola della Micronesia utilizzata a tale scopo: anche Manus, a nord della Papua Nuova Guinea, ne è un esempio. Varie organizzazioni internazionali, fra cui Medici senza frontiere, si battono per sensibilizzare i governi esteri e far cessare questo orrore, tuttavia questi sforzi non sembrano aver ancora ottenuto esiti positivi.
A portare nuovamente alla ribalta le terribili condizioni di vita dei migranti è il reportage autobiografico del giornalista iraniano Behrouz Boochani, detenuto in un campo a Manus. Egli scappò dal Kurdistan iraniano nel 2013 e, come molti nella sua situazione, arrivò clandestinamente in Australia nella speranza di asilo. Tuttavia, a causa delle severe politiche sull’immigrazione, il Paese lo confinò nel centro profughi di Manus, portandolo a visitare anche Nauru nella sua lacerante odissea verso la detenzione. Per denunciare il suo inumane destino, Boochani compose messaggi in lingua farsi che spedì via Whatsapp ogni giorno per cinque anni all’amico Omid Tofighian. Quest’ultimo li ha tradotti in inglese e ha fatto pubblicare Nessun amico se non le montagne (ADD Editore, 2019), che ha vinto nel febbraio di quest’anno il premio letterario più prestigioso d’Australia: il Victorian Prize for Literature. L’autore non si è però presentato alla cerimonia per ritirare il riconoscimento, in quanto è ancora prigioniero a Manus.
Come è possibile che un’inchiesta sulle indecenze dei campi profughi voluti dal governo australiano abbia ottenuto il massimo riconoscimento nella loro terra? Lascio che sia Behrouz Boochani a rispondere, con la frase più significativa del discorso registrato in occasione della vincita del Victorian Prize for Literature:
«Credo che la letteratura abbia il potere di cambiare le cose e sfidare le strutture del potere. La letteratura ha il potere di darci la libertà»
Ti concedo il tempo di riflettere, caro iCrewer, su quanto hai appena letto. Se all’inizio non sapevamo nulla della Repubblica di Nauru, abbiamo scoperto insieme quanto questa isola dell’Oceania sia controversa.
La nostra visita a Nauru, ma tu continua a seguirci e scopri insieme a noi un Paese diverso ogni giorno.