Libri da… Malesia tra autori autoctoni e nostri connazionali
Caro iCrewer oggi per Libri da… voliamo in Malesia e ti parlerò del nostro connazionale Salgari e di alcuni scrittori malesi.
Parlando della Malesia, per chi come me ama i libri di avventura o gli albo illustrati della narrativa per ragazzi, non può non pensare immediatamente a Salgari.
Emilio Carlo Giuseppe Maria Salgàri, questo è il suo nome completo, è nato a Verona, nel 1862 ed è morto a Torino, nel 1911. È stato uno scrittore italiano di romanzi d’avventura.
Ha prodotto un quantitativo smisurato di opere, ma, come credo che saprai, è ricordato in particolare per il suo celebre personaggio di Sandokan, che puoi ritrovare nella serie, I pirati della Malesia e ne I corsari delle Antille.
Noto anche per importanti romanzi storici, come Cartagine in fiamme e storie fantastiche, Le meraviglie del Duemila, molti suoi scritti sono poi divenuti film.
In particolare Sandokan, Yanez e la perla di Labuan, che puoi trovare anche ne La Tigre della Malesia, sono noti al grande pubblico, non solo grazie anche ai film, ma anche per indimenticabili cartoni animati a questi protagonisti dedicati.
Salgari stesso ha confessato di non essere mai stato in Malesia di persona, ma si sarebbe documentato, per i suoi scritti, grazie ai racconti dei marinai e di quanto poteva trovare presso le meravigliose biblioteche di Torino, tuttavia questa terra selvaggia è stata resa celebre e maggiormente conosciuta nel nostro paese anche grazie alle sue opere.
Proseguendo il nostro viaggio in Malesia non posso non citarti Burgess Anthony, ti prego non chiedermi: chi è?
Anthony Burgess è lo pseudonimo di John Burgess Wilson, nato a Manchester, nel 1917 e morto a Londra, nel 1993, è stato uno scrittore, critico letterario, compositore, poeta… britannico. Ora io vorrei dirti che lo conosco per qualunque altro motivo, invece so chi è, grazie al celebre film Arancia Meccanica.
Il film, che come sai è stato diretto da Stanley Kubrick ed è infatti stato ispirato dal romanzo fantapolitico, che qualche critico letterario fa entrare nella fantascienza, mentre altri nel genere distopico e che porta come titolo Arancia Meccanica.
Stavo dicendo…
Ah certo! La Malesia!
Anthony Burgess avrebbe composto tre grandi romanzi che mettono in scena la vita come era vissuta in Malesia durante gli anni Cinquanta.
In Italia questo testo s’intitola La Trilogia malese, è edito da Einaudi
Protagonista dei tre romanzi che compongono la trilogia burgessiana è Victor Crabbe, funzionario del ministero dell’istruzione inglese, che in Malaysia insegna storia nei college in cui si va formando quella che sarà la classe dirigente del nuovo stato indipendente. Con lui c’è la moglie, che rifiuta, quasi fosse in esilio, la vita nell’ex colonia britannica. A poco a poco però si lascia affascinare dal Paese e il fatto la avvicina al marito, anche se a separarli è qualcosa di interiore che attiene alla loro storia di europei alla ricerca di se stessi.
Tra gli autori autoctoni ho scelto come rappresentati della Malesia una scrittrice donna e una storia con protagonista una donna, vorrei dirti che l’ho fatto per qualche motivo serio, invece è semplicemente perché tifo per le donne.
Eccoti la prima autrice
Manicka Rani, Nata e cresciuta in Malesia è laureata in Economia e attualmente vive in Inghilterra. In Italia, grazie a Mondadori sono giunti i suoi: Madre del riso, 2003 e I fiori del Tempio, 2006.
Madre del riso è una saga ambientata in Malesia agli inizi del 1900.
Ceylon, inizi del Novecento. Una giovane viene data in sposa a un uomo malese molto più vecchio di lei che per averla si finge ricchissimo. La ragazza è costretta a seguirlo in Malesia e scopre che l’uomo, tra l’altro bruttissimo, è solo un modesto impiegato e vive in povertà. Da quel momento sarà lei la vera “colonna” della famiglia, sia moralmente che economicamente. Malese, ma residente in Inghilterra, laureata in economia, Rani Manicka firma questa saga femminile ambientata nel cuore esotico della sua terra natale.
Concludo infine con Tan Twan Eng
Tan Twan Eng è nato a Penang, nel 1972, tuttavia ha vissuto la sua infanzia in diversi paesi della Malesia. Ha studiato legge a Londra e ha lavorato in un’importantissimo studio legale di Kuala Lumpur.
The Gift of Rain, è il suo libro d’esordio, è stato tradotto in diversi paesi ed è arrivato finalista al Man Booker Prize. In Italia per Elliot Edizioni è stato pubblicato Il giardino delle nebbie notturne, 2013.
Sopravvissuta durante la Seconda guerra mondiale alle torture in un campo di prigionia giapponese, nel quale ha però perso la vita la sorella, Yun Ling Teoh ha studiato legge a Cambridge e dedicato molti anni a perseguire i criminali di guerra.
Ma ora ha bisogno di fermarsi, e il luogo migliore per farlo è sugli Altopiani di Cameron, in Malesia, tra le piantagioni di tè di un vecchio amico di famiglia. Ed è lì che scopre l’esistenza di un giardino, il cui proprietario e creatore è l’enigmatico Aritomo, un esule dal Giappone che un tempo ha ricoperto il ruolo di capo-giardiniere al servizio dell’imperatore. Nonostante i sentimenti di odio nei confronti dei giapponesi – o forse proprio per questa ragione – Yun Ling chiede ad Aritomo di realizzare un giardino in memoria della sorella, ma l’uomo rifiuta e le propone invece di lavorare per lui come apprendista, fino a quando non sarà lei stessa in grado di disegnare un giardino.
Con il passare dei mesi, Yun Ling stabilisce suo malgrado un legame con il suo sensei e apprende la filosofia di un’arte millenaria che ha come scopo quello di riprodurre sulla terra il paradiso. E mentre da fuori giungono gli echi della guerriglia, anche in quel luogo di pace non mancano conflitti, segreti e misteri da affrontare.