Libri da leggere in autunno
è ciò che ho cercato in rete, stamani, per curiosità e per avere un po’ d’ispirazione. Da qualche giorno è cambiato il meteo, il caldo torrido se n’è andato e il nostro animo comincia ad entrare nel mood più romantico che c’è. Mi sono chiesta se per tutti gli amanti dei libri sia davvero una delle stagioni preferite.
Nell’immaginario comune, a me per esempio succede, ci vediamo sereni e beati, sotto una copertina calda, con indosso calzettoni morbidi e un maglione protettivo, il caminetto acceso con gli scricchiolii tipici della legna che brucia, una tazza di tè e naturalmente un libro da leggere.
Mentre sto scrivendo, ad esempio, fuori il cielo brontola, sta per arrivare un bel temporale – io adoro, i temporali! – non fa freddo ma in casa si comincia a tenere le finestre più chiuse; non vedo l’ora di finire di lavorare, mettermi al calduccio e aprire le pagine della mia nuova lettura. Certo, leggevo anche quest’estate, come molti altri sicuramente, magari in relax sulla spiaggia, o davanti ad acque cristalline di un lago… ma non è la stessa cosa.
Se anche tu sei tra gli amanti di questa stagione, caro iCrewer, ma anche se stai cercando semplicemente qualche titolo da mettere in lista tra le tue letture, ecco che ti consiglio un po’ di…
Libri da leggere in autunno
1 – Troppo freddo per Settembre, di Maurizio De Giovanni. Einaudi
“Cacciarsi nei guai, quando tutto sembra perduto, risolvere la situazione con un colpo di genio e una buona dose di follia: non fa altro Gelsomina Settembre, detta Mina, tanto coscienziosa quanto incantevole – e suo malgrado provocante – assistente sociale presso il Consultorio Quartieri Spagnoli Ovest (per inciso, del Consultorio Est non c’è traccia). Sempre per una buona causa, però, per correre in aiuto di chi è stato meno fortunato di lei, cresciuta fra gli agi dell’alta borghesia, senza problemi a parte una madre e un fisico «ingombranti».
Poco importa se, come accade in questo freddo gennaio, ciò significa mettersi contro una famiglia dal nome pesante, di quelle che nei vicoli della città vecchia decidono ogni cosa. Mina non si tira indietro, anzi, trascina con sé – in una missione di soccorso che corre parallela alle indagini della magistratura, condotte da una sua vecchia conoscenza – le amiche piú care. E due uomini resi temerari solo dall’adorazione che hanno per lei.”
2 – Le notti di Salem. di Stephen King il Re dell’Horror. Edizione Pickwick Illustrata
“Una casa abbandonata, un paesino sperduto, vampiri assetati di sangue. Quando il giovane Stephen King decise di trapiantare Bram Stoker nel New England sapeva che la sua idea, nonostante le apparenze, era buona, ma forse neanche la sua fervida immaginazione avrebbe saputo dire quanto.
Era il 1975 e, da allora, il racconto dell’avvento del Male a Jerusalem’s Lot, meglio conosciuta come ‘salem’s Lot, non ha mai cessato di terrorizzare milioni di lettori, consacrando il suo autore come maestro dell’horror. Questo piccolo classico contemporaneo viene ora riproposto in un’edizione illustrata arricchita da una nuova introduzione, due racconti e un sostanzioso apparato che raccoglie le pagine eliminate nella stesura finale.”
3 – Dormire in un mare di stelle, Vol. 1 e 2. di Christofer Paolini. Rizzoli
Christopher Paolini è il grande scrittore americano che in giovanissima età scrisse e lanciò Eragon, il fantasy simbolo dei draghi che diventò un successo letterario planetario, con una trasposizione anche sul grande schermo.
Conclusa la saga, torna sulle scene con Dormire in un mare di stelle, una nuova saga fantascientifica, con la protagonista Kira Navarez, che per la sua curiosità verrà trascinata in un mondo misterioso. Dovrà superare numerose prove, con coraggio ed ambizione, scoprendo se stessa.
4 – Malinverno, di Domenico Dara. Feltrinelli
“Ci sono paesi in cui i libri sono nell’aria, le parole dei romanzi e delle poesie appartengono a tutti e i nomi dei nuovi nati suggeriscono sogni e promesse. Timpamara è un paese così da quando, tanti anni fa, vi si è installata la più antica cartiera della regione, a cui si è aggiunto poco dopo il maceratoio. E di Timpamara Astolfo Malinverno è il bibliotecario: oltre ai normali impegni del suo ruolo, di tanto in tanto passa dal macero per recuperare i libri che possono tornare in circolazione.
Finché un giorno il messo comunale gli annuncia un nuovo impiego: il pomeriggio continuerà a occuparsi della biblioteca, ma la mattina sarà il guardiano del cimitero. Lettore dalla vivida immaginazione, Astolfo mescola le storie dei romanzi – per i quali inventa nuovi finali – con quelle dei compaesani, dei forestieri, dei lettori della biblioteca e dei visitatori del cimitero, dei vivi e degli estinti. A incuriosirlo è soprattutto una lapide senza nome e senza date: solo una fotografia, una donna dallo sguardo candido e franco, i capelli divisi in due bande liscissime e l’incarnato pallido.
Per lui è da subito la sua Madame Bovary, la sua Emma. Attratto dal mistero racchiuso in quel volto, Astolfo si trova a seguire il filo che sembra dipanarsi dalla fotografia: tra i viottoli e le campagne di Timpamara, complice l’apparizione di una giovane sconosciuta nerovestita, prende forma a poco a poco una storia che mai Astolfo avrebbe saputo immaginare.”
Concludo con un consiglio di lettura totalmente di parte…
Farfacante, di Vera Q. Selfpublished
È un libro che mi è rimasto nelle viscere, nonostante io non ami particolarmente il genere horror. Ti rimando anche all’articolo in cui ne parlavo e raccontavo la mia esperienza di lettura.
“Fridrik è un becchino.
Un brutto becchino. Alto, allampanato e con un evidente prognatismo mandibolare.
E ha una casa, e un’auto, e una manciata di amici, e su tutto un cuore buono. Troppo buono.
E in questa sua vita non vita, fatta di morti e di Morte, e di un uggioso nulla quotidiano, Fridrik incontra Farfacante, qualcuno – o qualcosa – con un languore pantagruelico e che sa come movimentare le giornate di coloro che hanno la sfortuna d’incrociarlo sul proprio cammino.
Farfacante è un romanzo sul Bene e sul Male dove prima viene lo stomaco, e soltanto dopo l’essere o il dover essere.
Perché quando incontriamo l’Appetito soltanto un affamato comprende chi ha fame.”
Cosa aggiungeresti a questa lista?