Kiribati l’arcipelago perduto
Caro iCrewer proseguono i nostri appuntamenti con Libri da, che ci stanno portando in giro per il mondo.
Oggi ci troviamo nella Repubblica di Kiribati, uno degli arcipelaghi più vasti del pianeta che si trova nell’Oceania, precisamente nell’Oceano Pacifico Centrale, è composto da 33 isole, conta circa 110.000 abitanti, la sua capitale è Tarawa Sud e le lingue qui parlate sono l’inglese e il gilbertese.
Devi sapere che nonostante le sue spiagge bianche, le acque cristalline e il cielo blu, questo insieme di isole ricevano meno di 6.000 turisti l’anno.
Sara colpa dei curiosi abitanti che popolano i suoi mari?
O magari per via del suo futuro incerto, il Kiribati è infatti un arcipelago che sta scomparendo.
Il nostro paese è 99,99977 per cento acqua, questo è almeno quanto afferma il suo ufficio del turismo; percentuale che tra l’altro non smette di crescere.
Se a tutto questo si aggiunge che all’inizio del Duemila questo paese risultava tra i più poveri del mondo… la sua economia tutt’ora è basata dalle esportazioni di copra e di pesce e che statiche più recenti e molto allarmanti affermano che tra una sessantina di anni tutti questi isolotti saranno sommersi dalle acque dell’Oceano la situazione degli abitanti del Kiribati appare realmente delle peggiori.
Tra gli scrittori autoctoni ti segnalo Tamuera Ioteba Uriam, non sappiamo molto di questo autore, queste sono le informazioni giunte sino a noi: è nato nel 1910 a Kiribati ed è morto nel 1988.
E’ stato uno scrittore e musicista gilbertese, autore del testo e compositore della musica dell’inno nazionale del Kiribati, Teirake kaini Kiribati, che è stato adottato dal paese come proprio inno nazionale nel 1979.
Tra gli scrittori celebri che hanno visitato il Kiribati possiamo citare Robert Louis Balfour Stevenson nato a Edimburgo, 1850 e morto a Vailima, nel 1894.
Come possiamo definirlo?
Direi che è stato uno dei più grandi scrittori di romanzi d’avventura del XIX secolo. Secondo alcune fonti, tra i suoi numerosi viaggi sarebbe stato in una delle 33 isole coralline di questo arcipelago.
Cosa posso raccontarti del celebre autore dell’Isola del Tesoro?
Non godeva di ottima salute, infatti la madre Margaret Isabella figlia del parroco di Colinton e quindi di origini Francesi, aveva problemi ai polmoni e febbri con tossi frequenti. Per questo motivo l’autore da giovane era spesso malato e aveva necessità di trascorrere parecchi mesi all’anno in un clima più mite della su natale Scozia. La sua scarsa salute lo ha portato ad avere la sua celebre inquietudine di viaggiatore e la sua costante magrezza.
Un personaggio celebre della sua infanzia è l’infermiera, Alison Cunningham, famosa con lo pseudonimo di Cummy, per la quale Stevenson nutre così tanto affetto da arrivare a dedicarle un libro in versi. A lei deve la sua grande fantasia, infatti è lei che gli raccontava le storie che non lo facevano dormire e che lo affascinavano enormemente.
Durante un viaggio conobbe Fanny Van de Grift, un’americana separata e madre di due figli, della quale si innamorò e che decise di seguire nel suo viaggio di ritorno in California i due si sposarono a San Francisco nel 1880.
Durante questo viaggio scrisse Gli accampati di Silverado (1883), Across the Plains (1892) e The Amateur Emigrant (1895).
Ritornato in Europa, Stevenson, nonostante la sua precaria salute entra in una fase di grande attività creativa. Dal 1881 al 1882 pubblica in Virginibus Puerisque e New Arabian Nights tutti i saggi e le novelle scritti fino a quella data. Nel 1882 scrive Familiar Studies of Men and Books, che contiene il massimo contributo di Stevenson alla critica letteraria, con saggi su Hugo, Whitman, Thoreau, Burns.
Nel frattempo la sua salute peggiora così tanto da far credere ai medici che gli restassero pochi mesi di vita e così riparte per città dal clima più mite.
Nel 1886 scrisse il romanzo storico Kidnapped, conosciuto in Italia con Il ragazzo rapito e…
Posso sottolinearlo?
In meno di una settimana!
The Strange Case of Dr. Jekyll and Mr Hyde ovvero Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde.
Questi sono i romanzi che contribuirono a far diventare così grande il successo avuto da Treasure Island e cioè L’isola del tesoro, 1883.
Il trasferimento nel Pacifico
Nel 1887, dopo la morte del padre, Stevenson ritornò in America, ma la salute cagionevole l’obbligò ben presto a trasferirsi a Saranac, dove iniziò a scrivere The Master of Ballantrae, Il signore di Ballantra e The Wrong Box, La cassa sbagliata. Resterà a vivere a Saranac fino a che un editore non lo convinse a scrivere un volume sui mari del Sud e quindi con la famiglia partì per una crociera verso le isole Marchesi nella Polinesia Francese, Tahiti e le isole Sandwich situate nelle Hawaii.
Durante il viaggio non ultimò la stesura del volume… si vede che aveva trovato altro da fare, ma la sua salute migliorò in un modo così notevole che decise di stabilirsi definitivamente nel Pacifico e, dopo un’ulteriore esplorazione dei vari arcipelaghi tra cui quello del Kiribati e alcuni mesi passati ad Honolulu, stabilì la sua dimora a Upolu, la più importante delle isole di Samoa.
Qui visse dal 1890 fino alla morte, onorato dagli abitanti del luogo che lo soprannominarono Tusitala, ovvero narratore di storie.
Così termina il nostro viaggio nel Kiribati, sicuramente torneremo a parlare di Robert Louis Balfour Stevenson e quindi a citarti le opere che qui non ho riportato.
La morale di questo articolo è: seppur il Kiribati è uno degli arcipelaghi meno frequentati al mondo, se hai problemi alle vie respiratorie o non godi di ottima salute io dopo aver letto la vita di Stevenson una vacanzina tra le sue spiagge bianche me la farei.