Ce ne sono tanti, troppi e anche di illustri. Il Friuli Venezia Giulia ha dato i natali a tanti scrittori e scrittrici, diventanti poi anche emblemi nazionali o famosi in altre parti del mondo, perché parte delle grandi emigrazioni che hanno visto protagonista il Friuli Venezia Giulia nei secoli scorsi (un esempio è la scrittrice friulana-argentina Syria Poletti). Prima di continuare, devo però fare una premessa.
Oggi ti racconterò soprattutto di autori triestini e di Trieste nei libri – non me ne voglia il resto del Friuli Venezia Giula. La ragione è semplice: Trieste è stata la mia città per tanti anni, pur non essendoci nata, e in questi pezzi di approfondimento mi piace parlare di quello che conosco meglio.
Anche circoscrivendo l’area geografia alla sola Trieste, lembo di terra tra il mare e il Carso, rimane l’imbarazzo della scelta. Italo Svevo, Umberto Saba, Claudio Magris, Susanna Tamaro, Paolo Rumiz, Mauro Covacich… e la lista sarebbe ancora lunga, specialmente se uniamo nomi di autori non nati qui ma che con questa città hanno un legame profondo, come per esempio James Joyce.
Che fare, quindi? In questo primo appuntamento con i libri dal Friuli Venezia Giulia, ho deciso di concentrarmi su tre libri che possono ispirare e far conoscere meglio questo territorio e le sue scrittrici. Parlo volutamente di scrittrici al femminile perché, mentre stilavo questa lista mentale, mi sono resa conto, con mio grande disappunto, di conoscerne poche, rispetto ai nomi di grandi autori che immediatamente mi sono venuti in mente pensando a Trieste.
Proprio per colmare questa lacuna, scelgo di consigliarti (e li segno anch’io nel taccuino dei libri da leggere) due libri a cura di Gabriella Musetti, scrittrice e direttrice editoriale presso la casa editrice Vita Activa dell’APS Casa Internazionale delle Donne di Trieste. Il primo si intitola Racconti triestini. Antologia di scrittrici contemporanee, ed è pubblicato da Arbor Librorum. Il secondo si intitola Oltre le parole. Scrittrici triestine del primo Novecento, pubblicato da Vita Activa.
Racconti triestini. Antologia di scrittrici contemporanee
Dove risiede la diversità di Trieste, se esiste? Difficile rispondere, anche se ognuno formula tra sé una sua risposta. Certo, sulla città si sono stesi fiumi di scritture, dai molti intellettuali del passato ai più recenti autori e autrici che hanno percorso qualche volta le sue strade o risiedono stabilmente tra mare e Carso, nel tentativo di afferrarne l’anima sfuggente.
Una città di carta, è stata definita, tanto è abbondante e quasi autori producentesi, in una parallela e autonoma dimensione dell’immaginario, la vita stessa di questa città. Miti, riproduzioni di immagini, fantasie spericolate, figurazioni che definiscono uno spazio urbano, archetipi che si riflettono in una dimensione pubblica vissuta con fastidio o con orgoglio da parte dei cittadini, tutto questo porta a una sovradimensione dei discorsi che vengono inevitabilmente ad alimentare sé stessi, gonfiandosi in un circuito perverso. Eppure… Eppure è una città che non lascia indifferenti.
Oltre le parole. Scrittrici triestine del primo Novecento
Il libro è il frutto di un intenso lavoro di ricerca e di un laboratorio di scrittura durato oltre un anno. Nasce dall’interesse per alcune figure di scrittrici triestine, un tempo assai famose e onorate sui giornali e nelle pubbliche conferenze, oggetto di riconoscimenti importanti da parte di uomini illustri e attive nella vita culturale della città e altrove. Oggi del tutto dimenticate, quasi rimosse dalla stessa città che le ha viste protagoniste di tante battaglie culturali di rilievo.
Nasce anche dalla passione per la scrittura delle donne, una parola che fatica a farsi strada e a mantenersi costantemente nel vivo dell’attenzione culturale, anche quando ha rappresentato il clima di un tempo ed è capace di restituire nel presente i contorni di un periodo storico culturale.
Un libro dedicato a Trieste, in Friuli Venezia Giulia
Il terzo libro di cui vorrei parlarti oggi non è stato scritto da un’autrice triestina ma, come tanti altri, è dedicato a questa splendida città. Si intitola Trieste. O del nessun luogo ed è stato scritto da Jan Morris.
In questo libro Jan Morris racconta, fondendo la melanconia dei propri ricordi di viaggiatrice e la passione della storica, l’intenso rapporto con Trieste, la propria vita attraverso quella della città, dei suoi conflitti del suo splendore e del suo declino. Muovendosi nel tempo, evocando i caffè e i moli visitati da Joyce, l’autrice passa per gli anni ’40, quando vide Trieste per la prima volta e arriva al presente di questa città fuori dal tempo.
Trieste è una città in nessun luogo, un luogo dove ciascuno è libero di vivere senza costrizioni, di scoprire la propria identità più autentica. La Trieste, di Jan Morris, è la città ideale per spiriti erranti, solitari e rinnegati, per tutti coloro che non trovano un proprio luogo su nessuna mappa.
È un libro a cui sono molto legata perché uno dei primi libri che ho letto quando mi sono trasferita a Trieste. È stato quasi un passe-partout per entrare in città e lasciarvi il cuore, anche ora che non ci abito più.
Jan Morris, nata James, ci ha lasciato qualche giorno fa. Era arrivata a trieste come soldato nel secondo dopo guerra. Giornalista, pioniera, scrittrice, ha sempre rifiutato l’accezione ‘di viaggio’ perché, ha spiegato in un’intervista al Guardian nel 2015, ha scritto “molti libri sui luoghi, che non hanno nulla a che fare con il movimento, ma molto di più con le persone e la storia”.
L’identità era un nodo centrale della sua scrittura e nel suo libro di memorie Conundrum racconta la sua transizione avvenuta negli anni settanta.
Che ne dici, iniziamo insieme da Trieste questo viaggio nei libri da… Friuli Venezia Giulia?