SPAZIO, ultima frontiera! Eccoti i viaggi della ciurma della nave Libri da… durante la sua missione diretta all’esplorazione di “strane nazioni”, alla scoperta di vecchie forme di civiltà e nuove forme di scrittori, fino ad arrivare laddove, dove “nessun uomo è mai giunto prima”
Dal diario di bordo del capitano, data astrale 27 agosto 2019: sbarca in Finlandia straordinaria e magica terra dell’Aurora Boreale, del sole di mezzanotte, di Santa Claus e le sue renne e a fare la conoscenza della scrittrice contemporanea scelta tra un ampia gamma di candidati, chi se lo sarebbe mai immaginato che ce ne fossero così tanti! Lei è un “arcobaleno” rappresenta bene l’evolversi della civiltà moderna Sofi Oksanen con La purga un romanzo capolavoro pubblicato in Italia dalla casa editrice Guanda.
Ma è doveroso affrontare questo viaggio leggermente a ritroso e varcare i confini del tempo e dello spazio con delle nozioni fondamentali per capire bene le influenze di questa terra, della sua cultura e della sua lingua sia scritta che parlata, e vado a cominciare:
Svedesi non siamo / più, russi non vogliamo diventare, quindi lasciateci essere/diventare finlandesi questa l’espressione dell’identità finlandese nei versi del professore universitario A. I. Arwidsson (1791–1858) divenuto un credo “fennomane” -movimento politico del XIX secolo ispirato al nazionalismo romantico nato nell’epoca del Granducato di Finlandia status precedente all’attuale Finlandia appartenente all’Impero Russo dal 1809 al 1917-
Situata interamente al di sopra del 60° parallelo tra la Russia, con cui confina a Est, e la Svezia, dalla quale è parzialmente separata dal golfo di Botnia, le quali ricoprono un ruolo determinante nella vicenda storica del Paese e della sua cultura così come ne hanno influenzato la lingua, la Finlandia ha dovuto subire ascendenze dai popoli confinanti e non solo, all’interno di questa nazione sono presenti popolazioni indigene. La Finlandia, abitata originariamente da Lapponi e Finni (da questi popoli deriva proprio il nome Fin-landia, mentre il toponimo in lingua finlandese, Suomi, sembra derivare dal termine suo, “palude”, e fa riferimento al carattere umido e acquitrinoso del territorio), subisce l’occupazione svedese a partire dall’anno 1157, per passare poi, senza soluzione di continuità, sotto il controllo russo, cessato con l’indipendenza conseguita nel 1917. Le lingue ufficiali sono due il finnico e lo svedese, ma come su citato si parla anche lappone e russo. Le relazioni con l’Unione Sovietica non sono state sempre facili, caratterizzate dall’espansionismo territoriale del grande vicino e da un rapporto “di amicizia, collaborazione e mutua assistenza” non privo di tensioni e prevaricazioni ai tempi della guerra fredda; quelle con gli svedesi si contraddistinguono invece per un comune sentimento di appartenenza geografica a una stessa area, quella della “scandinava”, che ha portato le due nazioni, assieme alla Norvegia, a dare vita al Consiglio Nordico, unione che ha consentito alla Finlandia di partecipare, anche nel secondo dopoguerra, ai programmi di sviluppo e di ricerca provenienti dall’Occidente nonostante l’ingerenza dell’alleato russo. Con queste caratteristiche non è stato difficile per la Finlandia, dopo il crollo del blocco comunista “finire nelle braccia” dell’Unione Europea dimostrando di avere tutti i requisiti per farne parte.
Per quanto concerne la letteratura a partire dal Cinquecento fino ad arrivare al Settecento, le uniche espressioni letterarie furono scritti di carattere religioso e didattico, privi di ogni pretesa artistica. Soltanto nei primi decenni dell’Ottocento, con la fine della dominazione svedese (1809) e il passaggio della Finlandia sotto il governo zarista, in quel clima romantico che favorì il risveglio delle coscienze nazionali e il recupero del patrimonio del passato, Elias Lönnrot (1802-84) raccolse in un’opera la poesia popolare, ricca di leggende mitiche e magiche, che si tramandava oralmente da secoli. Nacque il Kalevala, l’epopea nazionale finnica. La lettura del Kalevala stimolò il primo grande scrittore finnico, Alexis Kivi autore del romanzo I Sette Fratelli, una sorta di rappresentazione popolare epica con una spiccata nota etica di questo genere letterario. Verso l’ultima decade dell’Ottocento si sviluppò un genere realistico che ebbe come principale portavoce la scrittrice Minna Canth, autrice di drammi di denuncia sociale e spiccata animatrice della campagna femminista per i diritti della donna. Sotto l’influenza dei grandi scrittori francesi dell’inizio del Novecento come Maupassant, Daudet e Bourget, Juhani Aho arricchì la narrativa con l’aggiunta di sfumature psicologiche ed erotiche. Di seguito è la volta dell’autore Arvild Jarnefelt che rifacendosi alle ideologie umanitarie di Tolstoj predicò attraverso i suoi lasciti una “rivoluzione sociale” pacifica una mera utopia. Ispirato da Nietzsche il romanziere romantico, che gioco di parole, non è, Volter Kilpi passò da tale forma di scrittura a una realistica descrizione della vita e degli abitanti della sua terra. Come pure Ilmari Kianto che nel romanzo Giuseppe lo straccione (1924) presentò quel singolare tipo di proletariato, rappresentato da contadini-boscaioli, che vive di espedienti nelle sterminate lande della Finlandia. Accanto a essi, tre scrittrici: Maila Talvio, Maria Jotuni, Aino Kallas. La prima incentra i suoi scritti su sul conflitto tra peccato e innocenza, sensualità e purezza o dedicati alla condizione del proletariato e all’ambiente della media borghesia; la seconda autrice di novelle nelle quali fonde il comico al tragico; l’ultima intellettuale, che con eleganza ricercata trattò soggetti tratti dalla storia e dal folclore popolare. E così… fino a raggiungere gli scrittori contemporanei, infiniti e infinitamente bravi anche loro che arrivano con una forza dirompente come il vento del nord ad accaparrarsi il mercato italiano con grandi temi: solitudine, immigrazione, guerra, ecologia e con ironia e qualche stravaganza surreale; insuperabili nel descrivere la natura selvaggia, popolando i loro romanzi di foreste, lande innevate e fiordi.
Nel 2014 la Finlandia è stata ospite d’onore alla Fiera del Libro di Francoforte, con 60 scrittori e 37 editori promuovendo i loro libri con lo slogan: Finnland Cool. Ogni anno vengono tradotti trecento libri finlandesi, in almeno 40 lingue. In Italia gran parte della letteratura finlandese è edita da Iperborea, editore specializzato nel mondo culturale nordico.
Ti presento l’autrice pluripremiata Sofi Oksanen
Nata a Jyvaskyla il 7 gennaio 1977, è una scrittrice e drammaturga finlandese, è stata lanciata nel panorama letterario internazionale grazie al prestigioso premio Nordisk rads litteraturpris nel 2010 che premia le eccellenze scandinave dal 1962, lei è l’ottava, ma, la prima donna finnica in assoluto. Come accennato in precedenza Sofi è un “arcobaleno” opinionista di rilievo nei vari dibattiti che interessano il Paese, come quello spinoso sulla sessualità di cui lei ne è portavoce dichiarando apertamente la sua bisessualità.
Le vacche di Stalin il suo libro d’esordio edito nel 2003 tratta le origini del disturbo alimentare sia sotto l’aspetto psicologico che sotto quello sociologico, inoltre affronta tematiche sull’immigrazione in Finlandia, infatti mancava nel panorama culturale un testo che trattasse tale argomento, che le è valso la prima nomina per il Premio Runenberg.
Baby Jane, suo secondo romanzo uscito nel 2005, è un candido dramma triangolare in cui una storia d’amore imbarazzante e incredibilmente tenera si svolge all’ombra della malattia di Piki, la protagonista. Risate, passione, gelosia e lacrime portano all’irreparabile solitudine. Le sue amiche l’aiutano e la supportano il più possibile, ma le parole giuste vanno nei posti sbagliati e quelle sbagliate nel posto giusto. Baby Jane è anche un coraggioso appello al dibattito su temi appena trattati nella letteratura finlandese: l’industria farmaceutica, l’assistenza psichiatrica e il modo in cui la generazione Prozac è rimasta bloccata nella sua dipendenza da “pillola”. La cosa che più mi rincresce è che questo romanzo non è stato tradotto in italiano, vergognoso perché affronta tematiche attuali reali che non si leggono spesso in “giro”.
La purga
Puhdistus ossia la purga, è stata prima scritta come opera teatrale, andata in scena al Teatro Nazionale di Helsinki nel 2007; da questa è stata poi ricavata la stesura dell’omonimo romanzo storico, che le ha consentito di vincere il prestigioso premio Nordisk rads litteraturpris nel 2010, oltre a scalare le classifiche finniche e a ispirare al produttore Markus Selin la sceneggiatura di un film nel 2012, Puhdistus ha fatto “letteralmente” il giro del mondo, sia sotto forma di romanzo che di messa in opera teatrale, andando in scena negli States al Cafè LA MAMA di New York per fare tappa anche a Lisbona, Madrid e Londra.
Tuttavia, in Italia non ha riscosso un successo particolare a tal riguardo, la Oksanen ha dichiarato che i lettori italiani avrebbero dovuto riconoscere nel titolo un riferimento al Fascismo.
1992. Estonia occidentale. Aliide vive sola nella sua fattoria. In paese non vuole abitare più nessuno, scappano tutti a Tallinn. Sono rimasti solo i vecchi come lei, qualche ubriacone e una banda di teppisti sfaccendati. Da quando i russi se ne sono andati hanno cominciato a fare brutti scherzi. Forse è una di loro la ragazza che Aliide vede stesa in cortile una mattina, gettata in terra come un mucchio di stracci. Si chiama Zara, parla estone ma è straniera e racconta di un lavoro da cameriera in Canada, di un marito violento e di una fuga a piedi nella notte che l’ha portata fino alla casa di Aliide. Ma non è vero niente, non è finita lì per caso, era proprio quella la fattoria di cui tanto le avevano parlato. Man mano che le due donne si conoscono, tra sospetti e ostilità, e si svela il legame tra loro, dal passato riemerge una tragedia famigliare fatta di desiderio, rivalità e tradimenti andata in scena nei primi anni dell’occupazione sovietica, all’epoca delle purghe staliniane e della disperata resistenza dei partigiani estoni. Alternando le vicissitudini lontane di Aliide a quelle recenti di Zara, Sofi Oksanen fa scorrere parallele due storie di violenze sulle donne, di umiliazioni, compromessi e colpe inconfessabili, in un crescendo di tensione e orrore che riesce a tenere mirabilmente insieme la suspense di un thriller, l’indagine psicologica e l’urgenza di raccontare con onestà una pagina drammatica della storia europea.
Questo tour decisamente alternativo che non si arresta con scrittori, lingue e letteratura ma prosegue con due bellissimi fenomeni di Madre Natura: l’Aurora Boreale & il Sole a Mezzanotte. Pronti, partenza, via.
Per la maggior parte delle persone, l’emozione di ammirare un’aurora boreale è un’esperienza da fare una volta nella vita. Qualcuno comunque ne resta così affascinato da non poter più fare a meno di osservare queste stupende luci danzanti nel cielo.
Le aurore boreali sono un fenomeno unico e talmente potente da cambiare la percezione della vita. La Finlandia, uno dei migliori luoghi al mondo dove poterle ammirare, ha riscontrato un aumento dell’immigrazione proprio per questa ragione. Ecco alcuni consigli per diventare un vero cacciatore di aurore.
- Indirizzati verso nord. Nella Lapponia settentrionale le aurore fanno capolino in media ogni due notti da settembre a marzo. Anche nella Finlandia meridionale è possibile avvistare circa 10-20 aurore boreali l’anno.
- Guarda le stelle. Quando il cielo è terso, le possibilità di osservare aurore sono ottime.
- Resta all’aperto. Le aurore potrebbero formarsi improvvisamente in cielo e allo stesso modo scomparire, in un qualunque momento dal tramonto all’alba. La luce delle aurore più intense può risplendere sulla neve consentendo anche agli sciatori di trovare la loro via verso casa.
- Vestiti bene. Di solito fa freddo, soprattutto nelle limpide notti invernali, quando è più facile osservarle. Come alternativa sono a disposizione anche igloo in vetro costruiti appositamente per ammirare le aurore boreali, magari stando al calduccio sotto le coperte.
- Il buio è tuo amico. Tieniti distante da luci ed edifici. I posti migliori sono in cima a una collina o sulla riva di un lago.
Iscriviti ai servizi di previsione delle aurore boreali. Sul sito dell’Istituto meteorologico finlandese è disponibile il servizio Auroras Now!, tramite il quale potrai ricevere avvertimenti via e-mail non appena le condizioni magnetiche del cielo siano propizie per le aurore boreali sopra la Finlandia.
Stupende, vero? Anche se a prima vista potrebbero sembrare irraggiungibili, in realtà le aurore si formano nell’atmosfera terrestre a circa 100 km di altitudine e sono causate da particelle elettricamente cariche provenienti dal sole. Gli spettacoli prendono forma quando i vari gas presenti nell’atmosfera si agitano a causa di questo vento solare.
Il Sole a Mezzanotte è un sorprendente fenomeno astronomico che si verifica nelle regioni polari e avviene sulla base della posizione del Sole sull’orizzonte. Infatti quando l’astro rimane sopra di esso per periodi che vanno da almeno 24 ore (presso latitudini vicine a quelle dei circoli polari) a 6 mesi (presso i poli geografici) è possibile ammirarlo in tutto il suo splendore.
Il bizzarro nome di questo fenomeno deriva dal fatto che quando si realizza il Sole trova apparentemente il suo culmine rispetto all’orizzonte non a mezzogiorno, come ci si aspetterebbe, bensì alla mezzanotte locale. Durante il periodo invernale dell’emisfero in cui si verifica il Sole di Mezzanotte, si attua nell’altro emisfero la Notte Polare, ossia il fenomeno contrario.
Bell’articolo: mi ha riportato indietro agli anni del corso di laurea in Lingue, durante le lezioni di Letteratura Finlandese =) Allora non avevo avuto il coraggio di leggere “La purga”, perchè mi era sembrato troppo crudo, però forse un giorno riuscirò ad aprirlo…
Wow, sono felice di avere una mamma così Nerd!
(La citazione a Star Trek è bellissima)