L’inafferrabile Cuba di tanti scrittori/scrittrici e molteplici visioni.
Cuba è quell’isola lontana, vicina nello spirito quando si lotta per la libertà, ma che poi rischia di diventare presto un’icona relegata al passato.
La Cuba contemporanea, però, che faccia ha? Oggi te ne racconterò un pezzettino attraverso le parole di due sue scrittrici. Premetto che Cuba è terra di poeti/poetesse e scrittori/scrittrici – per citarne qualcuno: Reinaldo Arenas (Prima che sia notte), Pedro Juan Gutierrez (Trilogia sporca dell’Avana), José Lezama Lima (Paradiso), Guillermo Cabrera Infante (La ninfa incostante). Ma per scelta e desiderio ho deciso di parlarvi di Mylene Fernandez Pintado e Wendy Guerra.
Mylene Fernandez Pintado
Mylene Fernandez Pintado nasce nel 1963 a L’Avana, dove tutt’ora risiede. Fa parte di quel minuto manipolo di autori che, pur risiedendo a Cuba, viene pubblicato anche negli Stati Uniti. La “Los Angeles Review of Books” l’ha definita una sentinella letteraria perché nei suoi libri racconta le storie che popolano la Cuba contemporanea. Sono storie di cambiamenti repentini come quelli a cui è soggetta l’isola, ma anche storie affollate di chi sa arrangiarsi per vivere. Storie di chiusura e di apertura secondo le stagioni della politica e storie di visioni che vanno oltre il tempo e le onde del mare.
Una delle sue opere più famose è L’angolo del mondo, edito da in Italia da Marcos Y Marcos.
Trama
Davanti agli occhi l’oceano dell’Avana che risplende; nel cuore il peso di una vita che non decolla. Marian insegna all’università, ma tiepidamente; i rapporti sporadici con l’ex marito sono bocconi che non nutrono. È un libro a far scoccare la scintilla: incaricata di scriverne la prefazione, Marian ha incontri tempestosi con Daniel, scrittore vulcanico, seducente e di quindici anni più giovane. Il fuoco che divampa è travolgente, annulla differenza d’età, dubbi, reputazione, appuntamenti mancati. Stesi sul pavimento fresco a bere granita dopo aver fatto l’amore, Daniel e Marian sono vicinissimi, eppure tutto un oceano li separa: l’Atlantico che Daniel le propone di attraversare insieme, con il sogno di un mondo migliore. Marian cammina lungo il Malecón, fra il traffico e le onde, su quella terra che sente sua. Seguire un sogno di superlativi immaginari, un amore sbilenco, o abbracciare la sua Cuba, dissestata eppure splendida di natura e di storia, e trarne la forza per cambiare la realtà presente? Nello scenario memorabile della grande rivoluzione caraibica, una donna guarda negli occhi i suoi fantasmi e ritrova finalmente se stessa.
Wendy Guerra
Wendy Guerra nasce nel 1970 a L’Avana. La sua prima raccolta di poesie, Platea a oscuras, le fa vincere un premio a soli 17 anni. Si laurea in regia cinematografica e radiotelevisiva presso l’Istituto Superiore d’Arte di L’Avana. Questo background cinematografico si riflette anche nel suo modo di scrivere in cui è diffuso l’uso di piani sequenza descrittivi. Il suo primo romanzo Todos Se Van, pubblicato in Spagna nel 2006, si basa sui diari che l’autrice teneva fin da piccola. Il romanzo descrive l’infanzia e l’adolescenza di una donna nella Cuba delle crisi, della Guerra Fredda, delle ideologie perdute e di un futuro incerto. Questo e altri suoi scritti sono ancora banditi a Cuba per i contenuti di denuncia politica, nonostante siano stati tradotti in tredici lingue e siano conosciuti in tutto il mondo.
Uno dei suoi ultimi libri è La domenica della rivoluzione, edito in Italia da Elliot.
Trama
Cleo è una giovane poetessa che vive all’Avana, e la sua vita cambia radicalmente nel giro di un anno. Prima muoiono in un incidente stradale i suoi genitori, due scienziati molto vicini al Regime, poi arriva la notizia della vittoria di un premio letterario in Spagna. Avere successo all’estero la rende sospetta agli occhi della Seguridad di Stato, che la controlla dovunque, e diviene complicato per Cleo trovare un luogo dove sentirsi accettata: all’Avana la considerano una privilegiata, una che può viaggiare e accedere ai sogni vietati ai cubani, mentre la comunità degli esuli che frequenta in Messico la considera una potenziale spia perché ha scelto di restare a vivere a Cuba. L’arrivo di Geronimo Martines, un famoso attore hollywoodiano giunto a Cuba per realizzare un film su un leggendario eroe della rivoluzione, apre scenari inattesi sulla storia familiare di Cleo e su alcune carte occultate dal Regime, Una storia dall’ambientazione ricca di fascino e inquietudine che, in un crescendo di tensione, svelerà al lettore e alla stessa protagonista alcune verità scomode sulla sua famiglia che tutti sembrano invece conoscere da tempo.