Continuano ad aumentare le librerie saccheggiate, o per meglio dire, dove sono stati venduti tutti i libri. Dopo il caso della Hoepli di Milano, altre librerie hanno subito la stessa sorte. Si tratta di: I baffi di via Lepontina e Antigone di via Kramer, la libreria Alaska di via Carli, in zona Affori.
Librerie saccheggiate, come aiutare le piccole realtà indipendenti
Lo scorso agosto, un anonimo acquirente ha speso 10.000 euro per comprare tutti i libri esposti nella vetrina della libreria Hoepli, nel centro di Milano. Forse aveva solo bisogno di riempire gli scaffali di una grande casa o i tavolini da caffè, ma gli amanti delle piccole librerie di quartiere, spesso in difficoltà economiche, hanno visto in questo gesto un’opportunità per aiutarle. Così è nata l’iniziativa dello “svuota vetrine”, diffusa grazie a una lettrice che, tramite Instagram, ha incoraggiato altri a seguirne l’esempio. Dopo le librerie I Baffi, in zona Isola, e Antigone, a Porta Venezia, è toccato alla libreria Alaska, in via Gian Rinaldo Carli ad Affori.
Anche questa volta, a svuotare la vetrina sono stati clienti affezionati: ventuno membri di uno dei gruppi di lettura organizzati dalla libreria, fondata nel 2021. Frequentano regolarmente le presentazioni di libri e gli altri eventi che animano questo piccolo spazio culturale, situato ai confini nord di Milano. L’appuntamento è stato fissato per le 18, e in poco più di mezz’ora sono spariti dall’esposizione l’autobiografia di Majid Bita, Il colore viola di Alice Walker, i racconti di Grace Paley, una raccolta di interviste di Gianni Celati, insieme a tutti gli altri romanzi e saggi. Il tutto ha generato un buon incasso per la cooperativa che gestisce la libreria Alaska, un progetto nato dall’iniziativa di una decina di amici che, sentendo la mancanza di un punto di riferimento culturale in un quartiere privo di librerie da vent’anni, hanno deciso di aprirla dove un tempo c’era un salone da parrucchiera.
“E sono cinque! La vetrina della milanese Alaska libreria, in zona Affori, è stata svuotata da 21 persone del suo gruppo di lettura. Oriana Landoni, educatrice e insegnante nella scuola materna di via Imbonati, è stata l’organizzatrice della giornata di svuotamento di gruppo. I ventuno ‘svuotavetrina’ hanno condiviso pienamente il suo intento: diffondere l’importanza della lettura anche acquistando libri. E si sono molto divertiti“, si legge nella pagina Instagram.
“Una vetrina svuotata. Non potremo esistere senza la nostra comunità di lettori e lettrici, esistiamo perché ne abbiamo una tra le migliori: lettori e lettrici che si incontrano, condividono il tempo, ogni settimana partecipano ai nostri eventi e comprano libri e li leggono, ne discutono, persone amiche e che si son fatte amiche col prestesto dei libri”, hanno raccontato giovedì da Alaska sulla propria pagina social. “Ieri ci hanno fatto una piccola festa: hanno comprato tutta la vetrina e gliene siamo grati. Siamo loro grati per aver risposto collettivamente a una voga individuale, e siamo loro grati per lo svuotavetrina ma soprattutto – hanno concluso dalla libreria – perché continuano ad essere la ragione per cui esistiamo, insieme alla vetrina”.
Perché svuotare le vetrine delle librerie indipendenti?
L’acquisto in blocco di tutti i libri nelle piccole librerie indipendenti, come l’iniziativa dello “svuota vetrine”, nasce come gesto di sostegno economico e simbolico verso queste realtà locali, spesso in difficoltà finanziarie. Le librerie indipendenti fanno fatica a competere con le grandi catene e le piattaforme online, a causa dei margini di guadagno più bassi e di costi fissi elevati. Acquistare tutti i libri esposti in vetrina diventa quindi un modo concreto per dare una mano, fornendo liquidità immediata che aiuta a coprire le spese e sostenere il loro ruolo culturale nel quartiere.
Oltre al valore economico, questo gesto rappresenta anche un modo per sensibilizzare la comunità sull’importanza di preservare luoghi di cultura come le piccole librerie, che spesso diventano punti di incontro e animazione culturale, ospitando eventi, presentazioni e corsi. L’iniziativa, amplificata dai social media, vuole incentivare altre persone a replicare l’idea e sostenere attivamente queste realtà, contribuendo a mantenere vive le librerie di quartiere.