Dopo la morte della madre, Harry Houdini, alla ricerca di una risposta sulle reali possibilità di comunicazione tra i vivi e i morti, si avvicinò allo spiritismo. Non trovando niente di vero né di concreto dietro ai cosiddetti “fenomeni medianici”, forte della sua trentennale esperienza nel campo del mistero e dell’illusionismo, portò avanti una personale “crociata” per smascherare medium e sensitivi, rivelandone trucchi e stratagemmi.
Un mago tra gli spiriti fu il primo libro del Novecento, documentato e brillante, che si propose di tracciare una storia critica dello spiritismo fin dalle sue origini. Ottenne alla sua uscita ottime recensioni e fu ben accolto dai lettori, sfruttando la grande popolarità di cui all’epoca godeva lo spiritismo.
A cent’anni di distanza dalla pubblicazione originale, Edizioni Mediterranee propone la traduzione italiana del libro di Houdini.
La struttura del libro
Nei primi capitoli, Houdini passa in rassegna, servendosi di notizie di prima mano, tutti quei medium assurti agli onori della cronaca – dai fratelli Davenport a Henri Slade, da Daniel Dunglas Home a Eusapia Palladino – le cui prodezze qualcuno, come l’amico Conan Doyle, riteneva oltremodo veritiere, nonostante fossero stati colti in fallo più di una volta.
Nella seconda parte, affronta invece la materia per grandi tematiche – la scrittura automatica, la fotografia spiritica, la produzione di ectoplasmi, i metodi di controllo – raccontando man mano diversi aneddoti della sua vita e giungendo all’implacabile conclusione che nessuna delle manifestazioni a cui aveva assistito lo avevano sconcertato né avevano caratteristiche di autenticità.
L’autore di Un Mago tra gli Spiriti
Harry Houdini (1874-1926) è stato uno dei più famosi illusionisti ed escapologi della storia.
Illusionista e attore austro-ungarico naturalizzato statunitense – il suo vero nome era Erik Weisz – è divenuto celebre grazie alle sue fughe impossibili.