Caro iCrewer, oggi vorrei raccontarti di una biblioteca enorme, casa di migliaia di libri. Sto parlando della Biblioteca Statale Russa di Mosca, la Biblioteka imeni Lenina (biblioteca intitolata a Lenin, in italiano). Si trova a due passi dal complesso Cremlino, appena fuori dall’omonima fermata della metro: un edificio enorme, imponente, quasi austero, su cui campeggia il nome in lettere dorate. Fidati, è molto difficile non notarla!
Qual’è la storia della biblioteca statale russa?
Devi sapere che il primo nucleo di libri, quello da cui tutto è partito, apparteneva, come spesso accade, a una collezione privata. Nello specifico, era proprietà del Conte Nikolaj Rjumantsev. Anni dopo la sua morte, lo zar Nicola I fece istituire, a San Pietroburgo, un museo a lui intitolato, in cui collocare i volumi. Tuttavia, la concorrenza serrata delle altre istituzioni fece sì che, nel 1861, il Museo Rjumantsev venisse trasferito a Mosca, nella Casa Pashkov.
Tuttavia, il vero periodo d’oro della Biblioteca fu quello che seguì la Rivoluzione del 1917: Mosca era tornata a essere la capitale, e non ci volle molto prima che la Lèninka diventasse il maggior centro di conservazione libraria di tutto lo – sconfinato – Paese. Questo comportò, però, un problema di spazio. Dove mettere tutte le nuove opere? Casa Pashkov non era più sufficiente. Vi collocarono il Dipartimento degli spartiti musicali, quello della cartografia e quello dei manoscritti, per trasferire poi tutto il resto in un nuovo edificio costruito appositamente: una struttura che occupava – e occupa tutt’ora – un intero quartiere.
Nel 1925 il suo nome ufficiale divennne Biblioteca Statale dell’Urss V.I. Lenin, denominazione che ancora campeggia in lettere d’oro sull’imponente facciata, sebbene oggi sia ufficialmente la Biblioteca Statale Russa. Non ti pare, però, che sia un modo un po’ lungo e pomposo per chiamarla? Forse è per questo che, per i cittadini e gli habituè, è semplicemente Lèninka.
Lo sviluppo più recente è datato 2013, quando venne aperto un ramo della biblioteca, dedicato alla letteratura sia religiosa sia laica degli ebrei chassidici, all’interno del Museo Ebraico e Centro della tolleranza.
Di quanti libri stiamo parlando?
Seduti a scrivanie di legno coperte da panno verde, alla luce di antiche lampade da lettura, è possibile consultare più di 47 milioni di volumi, scritti in più di 367 lingue. Prime edizioni, riedizioni, manoscritti, e poi stampe, foto, spartiti, quotidiani, romanzi, letteratura specialistica, insomma, ce n’è per tutti i gusti, l’importante è armarsi di pazienza: ci possono volere anche delle ore per riuscire a scovare il giusto scaffale! Oltre a ciò, negli ultimi anni lo staff si sta impegnato a digitalizzare l’archivio, che è consultabile in loco, così come quello di altre biblioteche del mondo.
Come fare ad accedere a tutto questo ben di Dio? Semplice: basta impiegare dieci minuti del proprio tempo per fare la tessera (chiunque, sopra i 14 anni e con un documento di riconoscimento valido può accedere), trovare posto in una delle 36 sale di lettura (quasi tutte munite di Wi-fi) e tuffarsi. L’importante è riemergere prima dell’orario di chiusura. La Biblioteca è aperta al pubblico dalle 9.00 alle 20.00, domenica esclusa.
E se hai voglia di fare due chiacchiere (a voce bassissima, s’intende), troverai di sicuro qualcuno: gli impiegati hanno calcolato che circa ogni 5 minuti un avventore varca la soglia, e che le nuove tessere ogni anno sono circa 100 mila! Senza contare che le sale della Lèninka sono famose per essere state il luogo del primo incontro di molti innamorati!