Caro i Crewer il romanzo che ti propongo oggi è “Tempo curvo a Krems”, edito Garzanti, una raccolta di racconti che hanno come tema cardine la vecchiaia.
Cinque storie che hanno degli anziani come protagonisti con il loro passato e i loro ricordi. Un passato ricco d’incognite, misterioso come se dovesse ancora succedere.
“Sempre vuol dire vivere o morire? Il vetro della clessidra si accende e si colora nella luce che lo attraversa , una luce dorata rugginosa Quando la clessidra si riempie di sabbia e giallorosa pallido quando si svuota”
Leggiamo la trama: I cinque protagonisti di questi racconti si ritrovano tutti a fare i conti con un tempo che sembra non avere inizio né fine, corrente di un fiume che conduce alla foce e alla sorgente. Il ricco e ormai vecchio industriale che inscena una beffarda ritirata dalla vita; il maestro di musica che dopo tanti anni rivede il proprio allievo in un incontro di ambigua ed elusiva crudeltà; il viaggiatore che, nella piccola e assopita cittadina di Krems, mosso da una coincidenza apparentemente insignificante, scopre il non tempo della vita e dell’amore in cui tutto è presente e simultaneo; il vecchio scrittore ospite d’onore di un premio che misura la propria estraneità al mondo e ai riti della letteratura; e infine il sopravvissuto della Grande Guerra e della grande stagione culturale della Trieste absburgica e irredentista che osserva le riprese di un film dedicato a una vicenda della sua giovinezza e di quella dei suoi amici stentando a riconoscere sé stesso e i propri compagni nei gesti e nelle battute degli attori che li interpretano. Ironicamente crudeli, malinconicamente sobri, i cinque personaggi sembrano a poco a poco attutire l’intensità delle loro esistenze, sfumando la distinzione tra finzione e realtà, con la consapevolezza che anche «le pagine invecchiano come le cose vive: fanno orecchie d’asino, si sgualciscono, avvizziscono. Come la mia pelle».
Claudio Magris
Claudio Magris nasce a Trieste il 10 aprile 1939. E’ un fine saggista, un critico letterario capace di analizzare non solo il patrimonio della letteratura mitteleuropea ma anche di ritrovare le ragioni profonde dietro ogni libro che affronta. Magris è anche un letterato a tutto campo, un intellettuale che ha scritto molti romanzi tra cui: “Danubio” (1986), che lo ha consacrato come uno dei massimi scrittori italiani contemporanei (con questo libro vince il Premio Bagutta nel 1986); e successivamente “Microcosmi” (Premio Strega nel 1997).
Per la saggistica: “Utopia e disincanto” (1999), raccolta di brevi saggi e articoli giornalistici; “L’infinito viaggiare” (2005), un diario che riprende il tema del viaggio; “La storia non è finita” (2006), su etica, politica, laicità, dialogo e tolleranza. Più di recente nel 2010 ha pubblicato con Stefano Levi della Torre “Democrazia, legge e coscienza” (Codice edizioni). Nel 2011 per Garzanti “Livelli di guardia. note civili” (2006-2011); nel 2015 “ La letteratura è la mia vendetta” scritto con Mario Vargas Llosa per Mondadori e “Non luogo a procedere” per Garzanti.