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Lettura: Leggilo anche tu: Vivere con i libri. Un’elegia e dieci digressioni di Alberto Manguel
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Leggilo anche tu: Vivere con i libri. Un’elegia e dieci digressioni di Alberto Manguel

Donatella De Filippo 6 anni fa 2 commenti 5
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Vivo sognando i miei libri perduti…

“Ogni volta che leggiamo un libro e ci piace, ha un senso profondo per noi, troviamo in questo libro o in una pagina, le domande che possiamo fare attraverso una biblioteca intera. Un libro ci da una felicità che il mondo non può darci, ci da la felicità attraverso le parole e queste parole fanno si che si possa dare un nome alla felicità”

Mi hanno colpito profondamente questi pensieri. Li ho letti e riletti e ogni volta l’emozione è la stessa. Non è la loro veridicità a colpirmi ma il sentimento forte, l’amore smisurato con cui vengono espressi. E’ come dire che ci si può innamorare di una persona, di un fiore, di un quadro e ci si può innamorare di un libro. Nel caso di Alberto Manguel, direttore della Biblioteca Nazionale di Buenos Aires oltre che saggista, romanziere, traduttore, l’amore smisurato è per i libri, tutti, senza distinzioni, dal più piccolo tascabile, al più grande come la Divina Commedia, considerata dallo scrittore “l’opera perfetta, con orizzonti così aperti in cui viaggiare ogni giorno senza arrivare mai alla fine”. E questo amore è così grande che, nel tempo, leggendo, ha costruito, nella sua antica casa canonica, in uno sperduto paesino della Loira, un’intera biblioteca con oltre 35.000 libri, disposti secondo la loro importanza, ma tutti egualmente amati, e respirati come afferma lo scrittore.

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Conosciamo la storia letteraria e la vita di questo incredibile e straordinario personaggio…

Appena sedicenne, lavorando presso la libreria Pygmalion di Buenos Aires, incontrò Jorge Luis Borges, ormai cieco, che gli chiese di leggere ad alta voce per lui, a casa sua. Ora dirige la biblioteca di cui anche il grande scrittore fu direttore. Ha viaggiato per tutto il mondo da Tel Aviv all’Argentina, per poi abbandonare il Paese nel 1968 e soggiornare in Francia (dove è stato nominato Ufficiale dell’Ordine delle Arti e delle Lettere), Inghilterra, Italia, Tahiti e Canada.

Ha scritto molti libri, tra cui ricordiamo: Una storia della lettura (1996), Con Borges (2005), Dizionario dei luoghi fantastici (2008), Il libro degli elogi (2009), Diario di un lettore (2004), Stevenson sotto le palme (2007), La biblioteca di notte (2007), Un amante puntiglioso (2009), Il ritorno (2010), Tutti gli uomini sono bugiardi (2010), Una storia naturale della curiosità (2015), La città delle parole (2016).

Ascoltarlo è un vero piacere e il suo primo e ultimo pensiero è sempre rivolto a ciò che Borges ha lasciato nella sua memoria letteraria e, a mio avviso, vale la pena ascoltarlo in una dei suoi interventi su RAI letteratura.

“Per ognuno di noi,” dice lo scrittore, “ogni libro racchiude in se altre storie, non solo la sua ma anche di chi lo ha scritto, lo ha letto, lo ha comprato, lo ha condiviso, le diverse emozioni che ha suscitato.” 

Sarà per questo che Manguel ha sentito la necessità di dedicare il suo ultimo libro “Vivere con i libri. Un’elegia e dieci digressioni” alla sua preziosa  biblioteca personale da cui, per problemi di trasferimento, si è dovuto separare. Il suo libro è un inno alla conoscenza, quella delle parole scritte che, secondo lo scrittore, non ci lasciano mai, anzi vivono con noi nella nostra memoria e ci aiutano ad aprire gli orizzonti. Non deve essere stato facile dividersi dai suoi amati libri. Il trasferimento in America ha costretto il saggista a selezionare quelli da portare via e quelli da lasciare in un altro posto, e allora li riguarda uno ad uno, e di loro racconta la storia le emozioni provate perchè, “Ogni libro”, scrive Manguel, “è la nostra felicità e la nostra gioia insieme, è il dolore è la speranza, è la storia che entra in noi. La libreria siamo noi!”

Il libro è in qualche modo, un’autobiografia ma soprattutto un tributo alla lettura dove il lettore, ricordando Borges, è l’unica entità libera di decidere se e cosa leggere. Scorrendo i siti alla ricerca di sue notizie, mi ha colpito una frase “Non tutti conoscono Manguel, ma sarebbe bene che tutti coloro che amano leggere lo conoscessero”.

Non potevo chiudere meglio questo anno, se non con questo consiglio, augurandovi, come sempre, di leggere e di continuare a seguirci. Noi ci rivediamo l’anno prossimo! Da parte mia e da tutta la redazione di iCrewplay libri, a cui mi sento onorata di appartenere, vi auguro, di cuore, un felice e letterario anno nuovo!!!

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2 commenti 2 commenti
  • Gioiabook ha detto:
    Gennaio 1, 2019 alle 9:35

    Una libreria è una collezione di malinconie e di gioie, un repertorio di persone amate o dimenticate, un tributo alla speranza (o all’illusione) che quell’inerme massa di carta possa in qualche modo restituirci l’immagine degli individui che siamo.

    Rispondi
    • Donatella De Filippo ha detto:
      Gennaio 1, 2019 alle 10:43

      Grazie Gioia., sono contenta che tu abbia apprezzato, . L amore di Manguell, per i libri è commovente e direi contagiosa. Nella nostra realtà, cerchiamo di farlo anche noi, regalandovi ogni giorno spunti per amare questo mondo stupendo. Noi continueremo a farlo e tu non smettere di seguirci! , Buon anno!!!!!

      Rispondi

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