Dopo Il libro di Natale, La leggenda della rosa di Natale, La Notte di Natale, siamo lieti di presentarvi una nuova raccolta di racconti di Selma Lagerlöf legata alla tradizione nordica.
Attingendo alla vivace tradizione orale della sua terra, la grande scrittrice svedese riprende storie imparate nell’infanzia e tramandate per generazioni e le trasforma in perle letterarie di dirompente modernità e grazia narrativa, che avvolgono in atmosfere epiche e fiabesche una fine riflessione sulla condizione umana. E rifiutando ogni ricetta morale e rassicurante lieto fine, si interroga sull’eterno confronto tra realtà e immaginazione, ricerca spirituale e superstizione, uomini e troll.
Eccovi la sinossi:
Troll, geni e spiriti della natura sono i protagonisti di questa raccolta di dieci magistrali racconti della grande narratrice svedese Selma Lagerlöf, Premio Nobel 1909, «la più grande scrittrice dell’Ottocento», secondo Marguerite Yourcenar. Storie ispirate alla tradizione delle antiche fiabe svedesi, quella dei miti e delle leggende tramandate al lume di candela nelle lunghe notti nordiche: un giovane cavaliere spaventato cerca di difendersi da un brigante che sembra un troll; un apprendista calzolaio ottiene la terra di un cimitero risvegliando poteri diffcili da controllare per un semplice umano; un troll rapisce il figlio di un uomo e gli dà in cambio il suo; una strana creatura viene a «salvare» un essere umano in modo che possa continuare a gestire il suo maniero… Che metta i suoi indimenticabili personaggi alle prese con l’ignoto e le forze misteriose della natura, o che ci metta a confronto con la nostra intuizione dell’irrazionale, in tutte queste storie Selma Lagerlöf impone il suo magnifco talento di narratrice e un umanesimo che ancora oggi la rende tra gli scrittori più amati e universali della storia della letteratura.
Selma Lagerlöf
Scrittrice svedese. Cresciuta nella campagna del Värmland, si ispirò a leggende e canzoni popolari per il suo libro più noto, La saga di Gösta Berling (1891). Dopo un soggiorno in Sicilia vi ambientò I miracoli dell’Anticristo (1897); da un viaggio in Palestina trasse materia per Jerusalem (1901-02), storia di un gruppo di contadini danesi che si trasferiscono in Terra Santa.
Il Viaggio meraviglioso di Nils Holgersson attraverso la Svezia (1906-07), nato come libro di geografia per le scuole, è forse il suo capolavoro.
Nel 1909 ebbe il premio Nobel per la letteratura. Di formazione antinaturalista, portata a raffigurare i drammi morali in forme epiche e fantastiche, la Lagerlöf cercò nel paesaggio e nelle tradizioni scandinave una corrispondenza tra la dimensione del sogno e quella della realtà. La fiaba pedagogica fu il mezzo che le consentì di realizzare un equilibrio tra verità psicologica e senso del meraviglioso.