Ho sempre cercato un fratello, qualcuno che fosse come me: non colpevole.
Una storia che parla di te
Désirée Cognetti ha scritto una storia toccante, autobiografica, che delinea con sincerità cosa vuol dire crescere “fuori famiglia”.
Un problema che esiste da sempre: affidare ad altri la cura e l’assistenza di un bambino perché lo ha deciso un tribunale, o per una famiglia numerosa che non ha alcuna forma di sussistenza, e l’elenco potrebbe continuare.
La sinossi:
“A dodici anni, Dèsirèe ha dovuto imparare in fretta. Preparare il latte in polvere, cambiare i pannolini, infilare e sfilare tutine, tagliare le unghie, interpretare le mille sfumature del pianto. È stata lei a prendersi cura di Zakaria nei suoi primi mesi di vita. Se chiude gli occhi, lo rivede. È «un chicco di caffè» con le mani grinzose e qualche ricciolo «disegnato a carboncino sulla testa rotonda». Ha i suoi stessi occhi a mandorla – anche se la pelle di colore diverso – e la stessa madre che, trincerata dietro la porta del bagno, cede ogni giorno di più al ricatto della dipendenza per «guardare il mondo sottosopra, la testa rovesciata all’ingiù». Questo libro Dèsirèe lo ha scritto per lui, Zakaria: per trovarlo, ovunque sia oggi. Per raccontargli la storia della sorella che non sa di avere e che lo ha accudito prima che una famiglia per bene lo adottasse. Il racconto di una bambina che ha conosciuto la violenza, l’abbandono e la morte mentre i suoi coetanei dismettevano il quaderno con i quadretti grandi per passare a quello con i quadretti piccoli; di una ragazza cresciuta in una comunità, poi in un centro diurno e poi in un progetto di autonomia guidata; di un’adolescente che ha trovato il coraggio di amare ed essere amata, nonostante tutto; di una donna che ha avuto paura di non farcela, e ce l’ha fatta. Una storia difficile, che nelle parole di Dèsirèe diventa il racconto vivido dell’Italia a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.”
Dèsirèe Cognetti, ha 34 anni vive a Torino dove lavora in un ristorante. Fa parte dell’associazione “Agevolando”.
In una intervista con cui si presenta, sottolinea: “Compiere 18 anni quando vivi “fuori famiglia” significa affrontare molte difficoltà: la paura di non farcela, di non rispettare i tempi che altri hanno deciso per te, di non poterti permettere neanche un errore.”
Questo libro, in uscita l’ 1 ottobre 2019 a cura della DeA Planeta, è un inno alla capacità umana di superare i dolori più grandi, riuscire ad imparare a guardarli e a farli diventare una opportunità preziosa.
Non perderlo caro iCrewer.