Ci sono tanti tipi di diari – quelli personali, quelli di viaggio, quelli che raccontano una situazione collettiva – e io sono sempre stata una persona curiosa a cui piace annotare pensieri e situazioni. Da quando ho scoperto Osserva, raccogli, disegna! Un diario visivo di Giorgia Lupi e Stefanie Posavec, edito da Corraini Edizioni, ho aggiunto un linguaggio alle mie annotazioni.
La raccolta dei dati e la loro lettura mi affascinano già da un po’ ma, ammetto, ho una certa pigrizia a farlo se il metodo di raccolta e analisi si presenta noioso, monocolore, ostico. Così quando in libreria ho visto questo volume – che nasce da un progetto che le due autrici hanno intrapreso nel settembre 2014 e di cui ti parlerò tra qualche riga – mi si è aperto un mondo: quello dell’information design.
L’information design in un diario
Secondo l’Enciclopedia Treccani, l’information design è una «disciplina che si occupa della progettazione e realizzazione a fini comunicativi e formativi di prodotti informativi complessi, sviluppati a partire dall’elaborazione di dati ritenuti significativi, e strutturati in una combinazione efficiente ed efficace di elementi grafici, visuali e alfabetici. L’efficienza e l’efficacia sono perseguite con un approccio misto centrato sulle esigenze».
In sintesi, quindi, l’information design è la rappresentazione e la schematizzazione grafica di informazioni e dati, e questo libro la rende accessibile, ma soprattutto coinvolgente, per i neofiti come me.
Nel settembre 2014 Giorgia Lupi e Stefanie Posavec, entrambe designer e artiste, hanno deciso di iniziare un progetto di raccolta dati molto particolare: per un anno si sono spedite 104 cartoline tra New York e Londra in cui si sono raccontate le proprie giornate usando illustrazioni di dati. Ne è nato un progetto, chiamato Dear Data, che oggi fa parte della collezione permanente del MoMA di New York.
Il diario inizia con la presentazione delle due autrici: Giorgia è italiana e fa l’information designer a New York mentre Stefanie è americana e vive a Londra, ed è anche lei un’information designer. Uno degli aspetti interessanti di questo libro è che da subito, fin dalle prime pagine, mette in chiaro il suo scopo, con stile: questo è un diario in grado di guidarti nel tuo viaggio nel mondo della personal documentation.
Tre sono le sezioni in cui si divide il libro. La prima è Impara a vedere; la seconda Osserva, raccogli, disegna; la terza Crea il tuo linguaggio visivo. Ma non sei costretto a seguire pedissequamente l’ordine delle pagine: in questo viaggio puoi farti guidare dalla tua creatività. Ed è una delle caratteristiche di questo volume che più ho apprezzato.
Osserva, raccogli, disegna! Un diario visivo
Come si misura la nostra gratitudine, la nostra fiducia o il nostro livello di distrazione?
Che cosa impariamo su noi stessi se analizziamo le cose che ci piacciono e le nostre abitudini?
Mescolando esempi e istruzioni, illustrate in modo tanto dettagliato quanto immediato, comprensibile e colorato, Giorgia Lupi e Stefanie Posavec spiegano come la personal documentation possa essere una chiave per conoscere meglio noi stessi, aiutandoci a capire come i dati possono essere uno strumento, una lente per scoprire il nostro lato più umano. Dai vestiti nel nostro guardaroba alle tante volte che ci lamentiamo senza motivo, o che sorridiamo a persone che non conosciamo, ogni dato che ci riguarda può essere analizzato e farci capire qualcosa di noi. Il libro si presenta quindi come una sorta di diario che intervalla esempi, disegni e spunti a pagine bianche che possono essere compilate dal lettore.
Non voglio svelare altro di questo magnifico e interattivo diario. Ti consiglio, però, il video del TEDNYC dal titolo Come ritrovare noi stessi attraverso i dati, in cui Giorgia Lupi ci racconta come usa i dati per raccontare storie umane, dando così sfumature diverse ai numeri. Inoltre, se vuoi saperne di più, segui le due autrici su Instagram: nei loro profili (Giorgia Lupi | Stefanie Posavec) potrai trovare sempre nuovi spunti per raccontare il mondo attraverso i dati.