“Tutto chiuso tranne il cielo” di Eleonora Caruso
Questo è un libro che vale la pena di essere letto, soprattutto per la peculiarità dell’argomento trattato; innovativo sotto ogni punto di vista, originale, contemporaneo. Eleonora Caruso comincia a scrivere fanfiction nel 2001, usando il nickname di CaskaLangley. Collezionista di manga, è del 2012 il primo romanzo Comunque vada non importa (Indiana Editore), ed è tornata in libreria l’anno scorso con Le ferite originali, un titolo importante edito da Mondadori, con cui aveva trattato l’argomento corpo, mente contro corpo, corpo nell’amore. Terminato questo, ha incentrato il successivo sull’esatto contrario: la sottrazione del corpo, la sconnessione della mente dal corpo, la mancanza del corpo in amore. “Tutto chiuso tranne il cielo“, sì perchè il cielo è l’unico scenario aperto in cui si rifugiano segreti e dolori.
I dolori del protagonista Julian, un giovane adolescente di diciannove anni, scollato dalla realtà, incollato alla rete, dipendente dallo smartphone; intorno a lui si intrecciano le storie di altri personaggi sempre interconnessi, ai quali non riesce a comunicare le sue emozioni, gli sembrano troppo complesse poichè abituato al mondo virtuale, che viaggia mangiando informazioni alla velocità della luce.
La prospettiva del romanzo prende forma e si avvale degli enormi cambiamenti avvenuti negli ultimi quindici anni di internet, la perdita del contatto umano, la fine dei rapporti interpersonali, a volta la sensazione di un corpo inutile, che fugge i sentimenti o li cerca sotto forma di abbracci, ma poi li rifugge per timore di restarci intrappolato.
In pratica una introspezione psicologica di questa nuova generazione figli di un dio minore, in cui la normalità dell’essere, anche attraverso i cinque sensi, cede il posto ad un unico “arto fantasma” privo di bisogni. Julian pensa al cibo, ma non mangia; non gli importa del sesso, lo mette a disagio. Ma non si descrive mai né come anoressico né come asessuato. Perchè Julian non si conosce abbastanza per poterlo affermare.
L’autrice nello scrivere questo romanzo si è adeguata a Julian, il protagonista di “Tutto chiuso tranne il cielo” un libro sulla sottrazione del corpo, e per lei è stato un libro sulla sottrazione nella scrittura usando frasi asciutte e poche pagine.
All’inizio della stesura, qualcuno le ha chiesto “perché scrivere la storia di un protagonista che non parla?“, e lei: “perché c’è già troppo casino”. “Credevo di scherzare, ma forse invece è proprio così”.