Da una voce autorevole, il Dalai Lama, un appello accorato, l’ennesimo, per la salvezza del pianeta soffocato dalla spazzatura. Saremo capaci di recepirlo o sarà l’ennesima voce che resterà inascoltata?
La terra soffre, la terra sta soffocando in un oceano di plastica, di fumi, di miasmi ammorbanti, di esperimenti nucleari di cui non sappiamo niente. Il clima è stravolto e ce ne accorgiamo tutti i giorni, la natura è stravolta e l’uomo non fa altro che rimandare le soluzioni al pressante problema, come se tutto questo non lo riguardasse da molto vicino.
Le voci che si alzano per denunciare e per richiamare l’attenzione, ricordiamo la sedicenne svedese Greta Thunberg e le sue manifestazioni a cui hanno aderito gli adolescenti e non di tutto il mondo, sono spesso voci autorevoli di scienziati o leader che hanno a cuore lo spinoso e urgente problema: una fra tutte che non ha mai smesso di richiamare l’attenzione sulla gravità dell’inquinamento del pianeta, è il Dalai Lama.
Gyatso Tenzin nato nel 1935 a Taktser, un villaggio del Tibet, è il quattordicesimo Dalai Lama, la massima autorità della dottrina Buddhista. Costretto all’esilio in India dal 1959, in seguito all’occupazione cinese del Tibet, si è sempre distinto per l’impegno a favore dell’autonomia del suo paese, nel 1989 ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace.
Salviamo il mondo. Manifesto per una rivoluzione verde, edito da Garzanti, in uscita, oggi, il 18 Aprile, raccoglie il pensiero del Dalai Lama sull’urgenza di salvare la terra da tutto quello che, ogni giorno di più, la sta distruggendo. Il libro, scritto in collaborazione con Sophia Stril Rever (che non è nuova alle collaborazioni con il capo spirituale buddhista), è un richiamo forte, anzi un vero e proprio appello, in difesa di tutte le forme di vita terrestri.
“Con questo nuovo appello il Dalai Lama, esorta ciascuno di noi ad intraprendere un profondo percorso di cambiamento, facendoci guidare dalla pace interiore, dall’altruismo e dalla compassione. Per sopravvivere al terzo millennio, infatti, dobbiamo prendere coscienza di come tutto, dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, sia correlato ed interdipendente”.
Sophia Stril Rever, marocchina, scrittrice, indianista, sanscritista e sceneggiatrice, dal 1992 collabora ed ha co-scritto con il Dalai Lama, quattro libri, tra cui la sua biografia, My Spiritual Autobiography.
Un libro che ti consiglio di leggere per prendere coscienza sull’urgenza del problema per un impegno concreto, ognuno nel proprio piccolo, a frenare la corsa verso l’autodistruzione.
Proprio oggi l ho comprato
….ottimo acquisto. Buona lettura!