Dopo Olanda, Islanda e Giappone “The Passenger” ti porta alla scoperta del Portogallo, ma cos’è la collana “The Passenger” di Iperborea?
“The passenger” è una raccolta di inchieste, reportage letterari e saggi narrativi che formano il ritratto della vita contemporanea di un paese e dei suoi abitanti. Cultura, economia, politica, costume e curiosità visti attraverso la testimonianza di scrittori, giornalisti ed esperti locali e internazionali. Tante storie e diverse voci che compongono un racconto sfaccettato ed eclettico, per scoprire, capire, approfondire, lasciarsi ispirare.
Portugal
Il Portogallo, confine estremo d’Europa proteso verso l’Atlantico. Terra di Ferdinando Magellano, José Saramango… Figo… CR7 e… di cosa? Insomma, solo questo? Il Portogallo è stato una potenza navale dell’europa cinquecentesca e un paese colonizzatore. Possibile che tutto ciò che mi viene in mente siano questi pochi nomi, dei quali alcuni sono calciatori?
Per fortuna che potrò ampliare la mia visione del mondo con Portogallo edito da Iperborea e facente parte della collana “The Passenger“
«Qui un tempo era tutto impero.» Per decenni il Portogallo è rimasto prigioniero di una visione di sé senza riscontro nella realtà. Il grande impero, il decimo nella storia per estensione, non ha lasciato che ferite aperte e retornados incattiviti ed emarginati. L’avamposto sull’Atlantico, con i suoi magnifici e malinconici tramonti, non era più la speranza di grandi scoperte ma la condanna alla saudade, la certezza di una vita alla periferia del mondo. Il salazarismo, una dittatura chiusa, ottusa e bigotta prima ancora che violenta, aveva lasciato un popolo a digiuno non tanto di cibo, ma di tutto il resto: società civile, rivoluzione sessuale e dei costumi, cultura, modernità, economia dei servizi e apertura alla globalizzazione. Sarà per questo che oggi l’espressione «miracolo portoghese» non suona come una forzatura. Da qualche anno il paese ha spiccato il volo: la crisi finanziaria del 2008 è ormai un ricordo, l’economia si diversifica, il turismo esplode, il mercato immobiliare prospera e risplende anche la cultura, con un’elettricità che pervade le arti, come le lettere e la musica. Un popolo che sta finalmente rielaborando i traumi di una guerra coloniale ignobile e trascinata troppo in là, e che oggi è più orgoglioso della sua lingua che dei suoi confini. Che nella contaminazione fra tradizione e immigrazione e nel triangolo Europa, Africa e Sud America ha trovato una voce nuova, unica. Certo, gli equilibri politico-economici sono delicati e non tutto luccica come le acque del Tago viste dalla swinging Lisbona. È tutt’altro che colmata la distanza dalle strade deserte dell’interno, con i boschi che le costeggiano decimati dagli incendi, e dai villaggi svuotati da flussi migratori mai interrotti, mentre nella società resistono sacche di razzismo e discriminazione. Ma se oggi le caravelle dovessero salpare, le armi a bordo non sarebbero i cannoni dell’uomo bianco, ma i potenti sound system di una gioventù meticcia che balla tutta la notte con la consapevolezza di voler essere qui, ora.
Autori
Ve ne sono molti, tanti quanti sono gli aspetti del Portogallo che vengono trattati. Ecco l’elenco: Luciano Amaral, António Lobo Antunes, Alexandra Lucas Coelho, Fabian Federl, Susana Ferreira, Roberto Francavilla, Graziano Graziani, Justin Housman, Alexandra Klobouk, Nuno Artur Silva, Scott Sayare.