Caro/a Amico/a che ti accingi a leggere queste mie poche righe ti ringrazio, perché mi dai l’opportunità di trasportarti in un mondo “fantastico e futuristico” attraverso la segnalazione di un romanzo d’esordio
MATERIA. La fuga degli elementi. Jacopo LaForgia
“Elena si sposta da una parte all’altra del mondo, come mossa da un destino oscuro. L’acqua sta sommergendo le città, gli animali si vanno estinguendo e tutto lascia presagire la fine della vita sul pianeta. Eppure molto ancora è rimasto sulla Terra, e gli esseri in cui Elena si imbatte hanno qualcosa da raccontare, storie che sembrano intrecciarsi al destino di lei, di Andrea e di Gabriele, le persone a cui sembra essere enigmaticamente e indissolubilmente legata. E ogni gesto, ogni avvenimento è connesso alla sorte dell’umanità e degli elementi: nei percorsi di Elena affiorano i frammenti e i ricordi che narrano agli uomini la loro ultima storia.“
E’ un libro che può essere considerato un romanzo “distopico”, dove per distopia – che è il contrario di utopia – intendiamo la realtà massimamente indesiderabile.
L’importanza delle opere che sfruttano l’ambientazione distopica (dal greco dis cattivo e topia luogo) sta nel potere che ci danno di raffrontarle alla realtà vedendo che cosa c’è di buio da illuminare.
La trama del romanzo è una moderna Odissea che ha per protagonista Elena, i suoi viaggi, le sue esperienze che in qualche modo sembra essere legato al destino dell’umanità e degli elementi, colmo di spunti per riflessioni attualissime.
Gli stessi spunti e riflessioni e gli innumerevoli viaggi che il nostro neo scrittore (romano, classe ’90), ha fatto per il suo lavoro, in qualità di fotografo, con reportage e brevi racconti pubblicati sul Corriere della Sera e su riviste come CrapulaClub, Cadillac Magazine.
Per citarne alcuni: il reportage sulla discarica di Nuova Delhi, sulla guerra civile in Kasmir e sul Delta del Danubio in Romania.
Ogni tanto ci vuole qualcuno come La Forgia che ci aiuti ad aprire gli occhi e la mente.