Amurusanza: semi sconosciuto vocabolo, non soltanto perchè è tipico del dialetto siciliano ma perchè il mondo ne sta perdendo le tracce e il significato. Tea Ranno, scrittrice siciliana, lo racconta nel suo ultimo romanzo.
Dal siciliano di altre epoche, arriva direttamente a noi il termine amurusanza che, letteralmente significa amorevolezza e per estensione, gesto d’affetto, piccolo dono fatto con amore, atteggiamento affettuoso. la scrittrice siciliana Tea Ranno, lo usa per dare il titolo al suo ultimo romanzo edito da Mondadori, il 9 Aprile 2019, L’amurusanza, appunto.
Tea Ranno è nata a Melilli, in provincia di Siracusa, nel 1965. Vive a Roma, è laureata in Giurisprudenza e si occupa di Letteratura. Ha al suo attivo diversi romanzi e premi letterari: Cenere, vincitore del Premio Chianti, del 2006; La sposa vermiglia del 2012, vincitore del Premio Rea; Viola Foscari del 2014, pubblicato con Mondadori; Sentimi del 2018 con la Frassinelli edizioni. Ha pubblicato anche tre libri dedicati alla letteratura per l’infanzia.
Come avrai letto sopra, Tea Ranno è siciliana e di conseguenza conosce bene il significato che nell’Isola si da al termine amurusanza e, penso, che lo abbia scelto proprio per descrivere e un microcosmo fatto di gesti che in una grande città, si possono solo immaginare.
“Ambientato in un piccolo borgo siciliano che dall’alto di una collina domina il mare: una comunità di cinquemila anime che si conoscono tutte per nome. Su un lato della piazza sorge la tabaccheria, […] governata con amore da Costanzo e sua moglie. Sull’altro lato si affaccia il municipio, amministrato con altrettanto amore (ma per il denaro) dal Sindaco Occhi Janchi e dalla cricca di “anime nere”, invischiata in diversi affari sporchi. Attorno a questi due poli brulica la vita del paese, un angolo di paradiso…”
Leggendo brevemente la trama del libro, mi è sembrato di conoscerne e quasi vederne gli scenari: sarà perchè vivo in un paese siciliano di cinquemila anime (ahinoi, l’emigrazione ci ha decimati) che domina il mare dall’alto di un monte? O forse perchè conosco perfettamente cosa significa amurusanza e quali sono le modalità che la attuano e so anche che i ritmi frenetici, le diffidenze e le chiusure della vita di una città non lo conosceranno mai; sarà per questo o per il sapore di cose antiche e sempre nuove che si intuiscono descritte nel romanzo di Tea Ranno che te ne consiglio la lettura? Può darsi.
“Parola d’ordine ci vuole mio signore, per accedere alle stanze della vita, parola che squaglia il gelo e splende sparpaglio di bellezza e luce. La conosce Vossia quella parola? “Amurusanza”, fa lui senza esitazione. E le porte si spalancano e il sole ride e la vita canta”.
Con queste premesse io mi propongo di leggere presto L’amurusanza di Tea Ranno. E lo consiglio vivamente anche a te, caro iCrewer.