Sempre più spesso il cinema o la tv mutuano alla letteratura grandi opere: un modo popolare per far conoscere scritti e scrittori al grande pubblico. Ma non dimentichiamo che si tratta di adattamenti, leggere l’opera originale, è altro!
Capita di passare una serata in pigrizia davanti alla TV, di gironzolare per vari canali, essere attratti da un film e seguirlo fino in fondo, pur avendo cominciato a guardarlo per puro caso e neanche dall’inizio! Mi è successo qualche sera fa (ammesso che vi interessi… ma in qualche modo dovevo cominciare questa segnalazione…), con la prima puntata tratta dal famoso romanzo di Elena Ferrante, con la bella regia di Saverio Costanzo (proprio il figlio del più famoso Maurizio, si.)
Un titolo che non mi giungeva del tutto nuovo, chissà in quale cassetto della memoria lo avevo conservato e poi accantonato. Succede. Come succede che basta un accenno, un richiamo e il cassetto in questione automaticamente si apra e la memoria si riattivi. E così, mi sono ricordata che al tempo della pubblicazione del libro mi ero ripromessa di leggerlo.
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L’amica geniale, edizioni E/O, di Elena Ferrante scrittrice italiana, di fama internazionale, di numerosi romanzi, (ricordiamo fra i tanti anche L’amore molesto da cui Mario Martone ha tratto l’altrettanto famoso film), è stato pubblicato nel 2011, seguito nel 2012 dal secondo capitolo di quella che possiamo definire una vera e propria saga, Storia del nuovo cognome, nel 2013 dal terzo, Storia di chi fugge e di chi resta e nel 2014, dal quarto e ultimo, Storia della bambina perduta.
Il romanzo racconta del complesso rapporto di amicizia che si instaura fra due bambine e che si conserva negli anni, la loro crescita individuale che in qualche modo influenza entrambe, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono: il tutto inserito nel contesto della Napoli di metà ‘900, con le sue contraddizioni, le sue ambiguità, i suoi cliché e i suoi dislivelli sociali. Una Napoli in cui essere donna e per giunta intelligente, significava dover subire la mentalità comune e rassegnata di chi non conosce ali per volare in alto.
Beh, che dire? Se la prima puntata di un film suscita la curiosità impellente di leggere il libro da cui è tratto, l’avere scoperto che ne esistono addirittura altri tre, mi rende non solo curiosa ma desiderosa di conoscerli tutti. Sono in ritardo di qualche anno è vero… ma recuperare si può. (E consiglio di farlo a chi, come me, non ha ancora letto L’amica geniale.)