Un nuovo, grande romanzo dal padre della narrativa del mistero. Vero e proprio romanzo psicologico, La veste nera è pura narrativa di suspense che si avvale, con grande sapienza, di un caleidoscopico spettro di sfumature, dal gotico al grottesco, dal romantico alla spy story d’epoca.
E ci ritroviamo di nuovo qui per presentarvi un classico intramontabile rieditato da Fazi. Stiamo parlando de [amazon_textlink asin=’B00BFRRRAS’ text=’La veste nera’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’7b315a5f-b516-11e8-b807-11c8575e5dc9′] di Wilkie Collins, andiamo a riscoprirlo insieme…
«È impossibile smettere di leggere Wilkie Collins,uno dei padri, se non il padre, del romanzo poliziesco… Un maestro, niente da dire».
Alessandro Baricco
“Lewis Romayne sembra avere tutto per essere felice: giovane, di bell’aspetto, agiato, conduce una tranquilla vita di studioso nella sua splendida residenza di campagna, Vange Abbey. Ma un avvenimento funesto tronca bruscamente la sua serenità: durante un viaggio in Francia, l’uccisione di un uomo in duello porta con sé un carico di oscuri rimorsi che, dopo un lungo e tormentato periodo di solitudine, solo il sorriso della dolce Stella Eyrecourt sembra in grado di allontanare. Ma le vicissitudini di Romayne non sono terminate: nella sua vita s’insinua l’ombra nera del padre gesuita Benwe ll, determinato a restituire Vange
Abbey alle proprietà ecclesiastiche e a infoltire le schiere della Chiesa cattolica convertendo il protestante Romayne. Tra il prete e la giovane, innamoratissima Stella si scatena una lotta senza esclusione di colpi, in cui dubbi, sospetti, insinuazioni, certezze e verità nascoste s’intrecciano nelle vite dei diversi personaggi, la cui psicologia è delineata in modo
magistrale.”
Wilkie Collins (1824-1889) Londinese, scopre la vocazione per la scrittura dopo aver lavorato per
qualche tempo come avvocato. Grande amico di Charles Dickens, è unanimemente considerato un
maestro della narrativa del mistero.
«Wilkie Collins è famoso, nei manuali di letteratura, per avere scritto nel 1868 il primo giallo. Ma non
eccelle solo nella suspense. È anche uno scrittore di sentimenti. Ed eccelle nella pittura dei personaggi».
Antonio D’Orrico