Ecco una nuova versione de I viaggi di G(r)ulliver di Jonathan Swift, a cura di Vincenzo Gueglio.
Ciao iCrewer! Sono sicura che tu abbia sentito nominare almeno una volta il romanzo I viaggi di Gulliver, di Jonathan Swift. Le riscritture di cui questa celebre opera è stata oggetto sono molte, da quelle per bambini alle scenografie per il cinema. Ora, a questo lungo elenco, si aggiunge il volume I viaggi di Grulliver, pubblicato da Oltre edizioni, tradotto e curato da Vincenzo Gueglio.
La trama
Grulliver parte per i suoi viaggi da bravo cittadino britannico, serenamente incastonato nella tranquilla persuasione della propria naturale superiorità: egli è un gigante in un mondo di nani; può risolvere con irrisoria e sprezzante facilità problemi che per gli altri sono insormontabili: un incendio, lo spegne pisciandoci sopra. Ma poi gli è inflitta l’esperienza che lo relativizza e, concretissimamente, lo ridimensiona. Subisce quindi l’immersione nella mostruosa realtà della nuova scienza: un paradossale battesimo i cui tratti carnevaleschi non hanno niente di allegro, ma sono la cupa testimonianza della follia tecnologica dilagante. Infine, la rivelazione: scopre di essere uno yahù, una bestia il cui barlume di ragione è volto al male. La verità alla quale Grulliver approda è tragica; ma grottesca; e il ridicolo toglie ogni dignità alla tragedia. Esso solo resta, e dilaga. («… dal 1960 sono state stampate venti nuove versioni, di cui nove per un pubblico adulto. Le versioni di Renato Ferrari (1964), Laura Corbi (1969b), Luca Trevisani (1988), Gianni Celati (1997) e Vincenzo Gueglio (1999) si distinguono per i loro buoni risultati complessivi, e gli ultimi due spiccano tra i meglio di sempre, Celati per i motivi che verranno spiegati di seguito, Gueglio per il suo titolo insolito e spiritoso, Viaggi di Grulliver (un gioco di parole su “grullo”, “credulone”, simile a quello che Swift intendeva per il suo eroe), la sua prosa fluente, così come le note esplicative estese e dettagliate a pie’ di pagina.»)
Questo libro in numeri: 46 pagine di Introduzione; 367 note esplicative; 13 pagine di Note bio-bibliografiche; 163 illustrazioni di THOMAS MORTEN (1836-1866) inedite in Italia; 8 immagini tratte dall’edizione originale dei Gulliver’s Travels (Motte 1726); 5 mappe di cartografi dei secoli XVII e XVIII; 1 illustrazione di WILLIAM HOGARTH concepita (ma non utilizzata) per la prima edizione del libro. Un’edizione imprescindibile. Renderà confortevole al lettore affrontare l’avventura dei Viaggi di Grulliver, lo aiuterà a penetrarne alcuni segreti e godere il terribile fascino dell’arte ineguagliabile di Swift.
L’autore
Oltre al noto I viaggi di Gulliver, tra i suoi lavori possiamo ricordare Una modesta proposta, La battaglia dei libri e Favola della botte.
Il traduttore e curatore
Non sono riuscita a trovare informazioni sul conto di Vincenzo Gueglio, a cui dobbiamo questa particolare edizione del famoso capolavoro. So, però, che è autore di diversi lavori, come Biografie non autorizzate. Per una geografia dell’anima. Lineamenti di antropologia delle rovine (2017) e Giacomo l’immoralista. Sull’orlo del nulla. Leopardi e la mezza filosofia (2019).