Ezra Weston Loomis Pound
Oggi vi voglio consigliare “Ho cercato di scrivere paradiso” di Alessandro Rivali, un dialogo ricco di emozioni. Conosciamo meglio questo libro ed il suo protagonista.
“Certi libri costituiscono un tesoro, un fondamento; letti una volta, vi serviranno per il resto della vita.” Queste sono le parole di un grande uomo, amante della cultura in ogni sua forma, un grande poeta e saggista per la letteratura statunitense. Ammetto di conoscere poco Ezra Weston Loomis Pound ed è per questo che mi ha incuriosito questo libro, che è più un dialogo famigliare.
Lo scrittore ha incontrato la figlia di Pound, Mary de Rachewiltz, nel castello di Brunnenburg, dove risiedeva attendendo il ritorno del padre.
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Il titolo già ci indica in che direzione andrà questo racconto familiare: verso l’ammirazione dell’opera più importante di Pound, I Cantos. Con quest’opera Ezra voleva tentare di eguagliare Dante, ma come scopriremo leggendo l’opera di Rivali, senza riuscire a completare proprio la parte del paradiso. Nel 1945 fu arrestato da partigiani italiani e consegnato ai militari americani. Fu condannato per tradimento, ma dopo alcune settimane di prigionia impazzì, dichiarato schizofrenico fu ricoverato per 13 anni in manicomio. Al suo rientro in Italia, gli effetti della guerra e la vecchiaia lo portarono alla depressione, che gli impedì di completare l’opera tanto bramata.
Attraverso le parole amorevoli della figlia, Rivali ci racconta tutta la sofferenza e l’amarezza di Pound negli ultimi anni della sua vita, generando così un bellissimo omaggio alle sue opere e consentendoci di conoscere meglio un grande autore del Novecento, nonchè come tutti lo chiamavano, un grande “Cacciatore di talenti“.