Le stimolanti esperienze di Andras…
Andras Vajda, è l’irriverente protagonista del “[amazon_textlink asin=’883179289X’ text=’Elogio delle donne mature’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’9d002bf7-d36b-4618-95ca-62d3c663da79′]”, il libro che ho scelto di segnalare. Edito da Marsilia e scritto dall’ungherese Stephen Vizienczey, ancora oggi, il romanzo riceve gli onori della critica, nonostante, fin dall’inizio, sia andato incontro a diverse censure per la trama, all’epoca, ritenuta eccessiva e fuori dai canoni del consentito.
Per il giovane ungherese, immigrato in Canada, non fu per nulla facile trovare una casa editrice disposta a pubblicare il testo ma, non volendo rinunciare al progetto, senza pensarci due volte decise di bypassare l’ostacolo pubblicando a sue spese. Il romanzo di Vizienczey infatti, fu poi pubblicato in Canada nel 1965 ed ebbe subito un buon successo che, ancora oggi, non accenna a diminuire.
LA TRAMA
Il romanzo racconta le vicende sentimentali di un giovane profugo ungherese che alle adolescenti della sua età preferisce donne mature e con più esperienza. Questa è in breve la sintesi del libro, anche se in qualche modo il testo, di per se autobiografico e inserito in un preciso contesto storico, trova una giustificazione etica più ampia e condivisa nei critici dell’epoca. Per non dare troppo nell’occhio infatti la voce narrante della storia è il professore di mezza età che spinto dalle curiosità sessuali dei suoi alunni, decide di raccontare le sue esperienze giovanili.
Il giovane Andras infatti, sbarcato a Napoli durante la liberazione della città da parte degli americani, è iniziato alle prime esperienze sessuali da donne non più giovani. Tornato in patria, trova lavoro come mediatore tra le prostitute della città e i soldati alleati senza privarsi di fugaci esperienze con le coetanee che lui comunque definisce “goffe e incapaci di lasciarsi andare.” Il giovane quindi, disilluso, rivolge la sua attenzione a donne più mature libere, disincantate e anche molto divertenti.
Sebbene inserito in un periodo ostruzionista, il libro è e rimane un semplice inno alla libertà sessuale che, per l’autore, rende liberi e avulsi dal potere; nonostante le correnti del periodo, una volta pubblicato al testo è stato comunque riconosciuto un merito, non altrettanto concesso a volumi molto scandalosi come “La cattiva strada” di Sebastien Japrisot, o quelli di Francoise Sagan o Raymond Radiguet, riscoperti e portati alla luce dopo molti anni.
E’ un libro da leggere, estremamente attuale e provocatorio, ma condito da una disinibita leggerezza. Buona lettura e a presto!