Un libro-memoir, provocatorio e controverso in perfetto stile Allison, che non è nuova alle provocazioni letterarie
Si può vivere con due o tre certezze o addirittura senza nessuna certezza? Quando la certezza è solo frutto di consapevolezza interiore conquistata a fatica e a dispetto delle circostanze familiari, diventa la sola base su cui costruire se stessi a prescindere da ogni cosa o persona.
Dorothy Allison con Due o tre cose che so di sicuro, edito da Minimun Fax, tradotto da Sara Bilotti, esplora la storia della sua famiglia e lo fa con determinazione, cercando di trovare le sue personali certezze, attraverso un percorso impietoso e doloroso.
Nata a Greenville, Carolina del Sud, nel 1949, vive e lavora a San Francisco. Figlia di una ragazza-madre di 15 anni, dopo un’infanzia traumatica segnata da ripetuti abusi sessuali da parte del patrigno, compie gli studi al Florida Presbyterian College grazie a una borsa di studio ed inizia a partecipare ad eventi femministi. Si laurea in antropologia alla New School for Social Research di Brooklyn ed in seguito completa il suo percorso universitario all’Università statale della Florida e alla The New School di New York. Esordisce nella letteratura nei primi anni ottanta con una raccolta poetica alla quale segue una collezione di racconti, Trash, che la rende nota alla comunità LGBT. La notorietà arriva nel 1992 con il suo primo romanzo semi-autobiografico La bastarda della Carolina che viene nominato al National Book Award per la narrativa e trasposto in film 4 anni dopo.
Membro della Fellowship of Southern Writers, nelle sue opere affronta temi forti e spesso autobiografici come la lotta di classe, l’emancipazione femminile e gli abusi sessuali.
“Provocatorio, controverso e brutalmente onesto il memoir della Allison, ha la forza di raccontare da una prospettiva diversa, il mondo della wihe trash, nel quale bellezza e dolore, amore crudeltà, sconfitte e riscatto, non sono mai separabili ma facce della stessa medaglia”
Un romanzo che ha tutte le caratteristiche per coinvolgere il lettore, alla scoperta di un’anima che sa mostrarsi e descriversi con grande impatto emotivo: stuprata dal patrigno, trova nella scrittura una forma di resistenza e di salvezza.