Nella rosa dei dodici finalisti del Premio Strega 2019, la “Città irreale” di Cristina Marconi, per immaginare un’isola che non c’è, in una vita che potrebbe esserci.
Cristina Marconi è una giornalista freelance italiana che vive a Londra da otto anni. Scrive per il Messaggero e per Il foglio, di politica britannica e cultura. Laureata in Filosofia, ha vissuto anche a Parigi e a Bruxelles. Ha pubblicato un libro sulla stampa e l’Unione Europea assieme a John Lloyd. Partecipante al Premio Strega 2019, è entrata nella rosa dei dodici finalisti con il suo primo romanzo Città irreale.
Città irreale, edizioni Ponte alle Grazie, segna l’esordio come scrittrice di narrativa di Cristina Marconi. La protagonista, Alina, è una dei tanti ragazzi italiani che sognano una vita diversa a Londra, città-mito per tanti giovani: una specie di terra promessa da raggiungere. Londra per ricominciare (o per cominciare) da zero, con una vita da inventare a piacere e tante possibilità da cogliere a volo e non ha importanza se gli inizi potranno essere duri, faticosi o alienanti, è importante fuggire, scappare via dall’Italia, seguire la rotta per l’isola che (non) c’è, alla ricerca di un’esistenza che potrebbe essere.
Una storia di bruciante attualità, considerata la fuga all’estero, quasi in massa, di tanti giovani cervelli italiani. Una tendenza che purtroppo non accenna a diminuire, l’Italia continua a perdere il suo patrimonio migliore, fenomeno che la impoverisce ulteriormente: la genialità, la fantasia, l’inventiva e la preparazione di tanti giovani, costrette ad essere rinchiuse in una valigia, assieme ai tanti sogni da realizzare e da relegare ad altre mete.
“Un coraggioso romanzo d’esordio, una scrittura tersa per raccontare la scoperta reciproca di due mondi diversi, nella Londra dei giovani alla ricerca di lavoro e autonomia.”
Per Cristina-Lavinia, il futuro ha la nebbia radente e le piogge costanti di Londra, chissà cosa ci sarà in quello dei nostri ragazzi…