Agatha Christie può essere considerata la regina del giallo, una donna che è stata capace di mettere nero su bianco le avventure di diversi personaggi con la leggerezza di una scrittura acuta e la capacità di storie intricate.
Come qualche giorno fa mi sono ritrovata a leggere Italo Calvino questa settimana mi è toccato un giallo di Agatha Christie e per la precisione Dieci piccoli indiani che Mondadori ci ripropone anche quest’anno tra gli Oscar gialli.
Un libro datato che gli insegnanti continuano a dare da leggere in diversi momenti del percorso scolastico, forse perchè è un testo che ha la possibilità di essere letto a più livelli.
Un giallo particolare, non penso ce ne siano molti dove gli assassinati o presunti suicidi siano addirittura dieci, dove le tecniche utilizzate per uccidere siano così tante; già questo rende il libro di Agatha Christie particolare e sopra le righe.
La scrittura è semplice, fluida, lo leggerai tutto in una volta caro iCrewer e ti sembrerà attualissimo non fosse per i dialoghi che oggi sarebbero un tantino differenti.
I momenti di scontro tra Lombard e Amstrong sicuramente sarebbero caratterizzati da espressioni assai più colorite e attuali; l’approccio con le due ragazze che si trovano sull’isola forse sarebbe stato descritto in modo differente. Anche per alcuni dei delitti sarebbero stati usati metodi diversi e in un paio di casi sostanze che, forse, all’epoca erano sconosciute.
Agatha Christie oggi lo scriverebbe nello stesso modo?
A questa domanda non potremmo mai avere una risposta ma qualcosa possiamo ipotizzare.
Oltre al fatto che gli omicidi potrebbero subire delle variazioni dovute alle tecniche utilizzate sicuramente qualcosa anche nel linguaggio cambierebbe. La terminologia usata è attualissima e questo è indice della grandezza dell’autrice ma forse, stessa cosa che avevo notato nel testo di Calvino, la parola negro avrebbe creato non pochi problemi al momento della pubblicazione. Ancora di più la descrizione della popolazione di indigeni africani e il motivo per cui vengono lasciati morire. Temi purtroppo ancora troppo attuali.
Ti consiglio di andare a rileggere questo libro o farlo per la prima volta e riflettere sulla scrittura e quanto è variata nel tempo.