Il presidente dell’Agcom, Giacomo Lasorella, ha recentemente sollevato la questione di una nuova legge sull’editoria, sottolineando come le normative attuali non siano più adeguate a rappresentare le dinamiche di mercato odierne. Questo è stato evidenziato nella relazione annuale al Parlamento, dove si è fatto il punto sulla situazione del settore dei servizi media audiovisivi, che include televisione, radio, quotidiani e periodici.
Un mercato in evoluzione
Il settore dei servizi media audiovisivi ha registrato un valore di circa 11,5 miliardi di euro nel 2023, leggermente in calo rispetto ai 12,2 miliardi del 2019. All’interno di questo mercato, la televisione continua a crescere in termini di peso relativo, mentre la radio rimane sostanzialmente stabile. Tuttavia, la quota di mercato di quotidiani e periodici è in calo progressivo e strutturale.
Questo scenario è chiaramente influenzato dalla rivoluzione digitale, che ha modificato profondamente le dinamiche concorrenziali, la protezione dei consumatori e la tutela del pluralismo. Di conseguenza, è sempre più necessario un allineamento delle tutele e delle regole tra il settore audiovisivo tradizionale e quello digitale.
La necessità di una nuova legge sull’editoria
Il presidente Lasorella ha affermato che la situazione attuale dei quotidiani e dei periodici impone al legislatore di considerare una nuova legge sull’editoria. Le norme attuali, risalenti al 1987, non riflettono più le posizioni di mercato, che ora sono caratterizzate da una forte integrazione tra formato cartaceo, copia digitale e servizi online.
A marzo 2024, l’Agcom ha approvato le Linee guida relative alle verifiche della sussistenza di posizioni lesive del pluralismo. Queste linee guida chiariscono come l’Autorità accerti la presenza di posizioni lesive del pluralismo e dettagliano gli indicatori utilizzati per misurarle. Tra i fattori considerati, nel nuovo contesto digitale, sono rilevanti non solo i ricavi, ma anche gli indici di diffusione dei contenuti informativi, la convergenza tra settori, le sinergie con mercati contigui e il controllo dei dati.
La riforma delle concentrazioni nella stampa
Ad aprile 2024, l’Autorità ha segnalato al governo la necessità di una riforma della disciplina relativa alle concentrazioni nella stampa quotidiana, ai sensi dell’art. 3 della legge n. 67 del 1987. I limiti stabiliti dal legislatore nel 1987, che si basano esclusivamente sulle copie cartacee, non rappresentano più adeguatamente le posizioni di mercato attuali. Oggi, il mercato è caratterizzato da una forte integrazione tra formato cartaceo, digitale e servizi online, rendendo necessaria una revisione delle norme per riflettere queste nuove dinamiche.
La rivoluzione digitale ha portato a cambiamenti significativi nel settore dei media audiovisivi, richiedendo una revisione delle normative esistenti per garantire un adeguato livello di concorrenza, protezione dei consumatori e tutela del pluralismo. La necessità di una nuova legge sull’editoria è evidente, come sottolineato dal presidente dell’Agcom, Giacomo Lasorella. Adattare le leggi alle nuove realtà di mercato è fondamentale per sostenere l’evoluzione del settore e garantire un ambiente equo e competitivo.
Pensi che una nuova legge sull’editoria possa realmente migliorare la situazione dei quotidiani e periodici? Quali cambiamenti ritieni siano necessari per adattare meglio le normative alle attuali dinamiche di mercato? Condividi la tua opinione nei commenti!